Koreja: la passione delle Troiane

Tournee in Veneto: Mira e Buti

La compagnia Koreja approda in Veneto e Toscana
con LA PASSIONE DELLE TROIANE
 le voci più belle della tradizione salentina cantano Euripide


Venerdì 6 febbraio MIRA – Teatro Villa dei Leoni
 sabato 7 febbraio BUTI – Teatro Francesco di Bartolo

                            
   Prosegue la lunga tournee della Compagnia Koreja di Lecce che farà tappa in Veneto. Saranno il Teatro Villa dei Leoni di Mira situato in uno splendido palazzo del XVI secolo appena restaurato e riaperto al pubblico dal 17 ottobre 2008, e il Teatro Francesco Bortolo di Buti meravigliosa cornice culturale dal 1842 ad ospitare rispettivamente Venerdì 6 e sabato 7 febbraio alle ore 20.45 LA PASISONE DELLE TROIANE per la regia di Antonio Pizzicato e Salvatore Tramacere. Lo spettacolo intende coniugare le Troiane di Euripide con il tema della Passione di Cristo, scegliendo di dialogare con la tradizione grika del Salento. “Passiuna tu Christu” è un canto dell’area grika salentina. L’idea nasce dalla volontà di accostare il lamento delle donne di Troia, alle moroloja, ovvero i pianti che un tempo le donne facevano a pagamento per un morto del quale appena a volte conoscevano il nome.
Ne La Passione delle Troiane, la presenza del coro alimenta la possibilità di ricreare atmosfere sonore e rimandi a luoghi vicini e lontani dove confluiscono sentimenti, voci, parole che si manifestano insieme alle azioni e alle immagini. Le musiche eseguite dal vivo e composte dagli stessi interpreti, assumono un ruolo di primo piano sulla scena al pari dei testi e delle azioni. Così musicisti, cantanti e attori divengono protagonisti di una rappresentazione che si pone tra il teatro e la musica, tra il concerto e lo spettacolo.
Euripide porta, ne LE TROIANE, molti elementi di innovazione soprattutto per effetto delle nuove soluzioni drammatiche attuate, orientate alla rottura con la tradizione, mediante l'inserimento di parti dialettiche che allentano la tensione drammatica e l'alternanza delle modalità narrative.
Lo sgretolamento del tradizionale modello eroico porta alla ribalta del teatro euripideo la figura muliebre: Andromaca, Fedra e Medea sono le nuove figure tragiche di Euripide, il quale ne tratteggia sapientemente la tormentata sensibilità e le pulsioni irrazionali che si scontrano con il mondo della ragione e che ben si coniugano con le tradizioni salentine. Infatti profondamente umani sono i dolori che vengono descritti ne La Passione delle Troiane in cui la femminilità è l’elemento dominante: emergono, infatti, in primo piano, le figure di Andromaca, Ecuba, Cassandra che, pur costrette a sottomettersi a un destino crudele, non rinunciano tuttavia alla loro fierezza, non piegano il capo di fronte alla crudeltà dei greci e denunciano con parole frementi di sdegno gli orrori della guerra fra gli uomini.
E ancora la morte, nella tragedia euripidea, del piccolo e innocente Astianatte, richiama alla mente la crocifissione dell’Innocente per antonomasia, Cristo, colui che, senza peccato, si è immolato per la salvezza del genere umano. Per questo, il pianto di Andromaca si fonde con quello della Vergine in un unico grande dolore che è quello di tutte le madri costrette dal destino a rinunciare ai propri figli.


idea e progetto Salvatore Tramacere
regia Antonio Pizzicato, Salvatore Tramacere
con Angela De Gaetano - Cassandra, Vito de Lorenzi – Percussioni, Fabrizio Saccomanno - Coro, Emanuela Gabrieli - Coro, Ninfa Giannuzzi - Andromaca, Riccardo Marconi – Chitarra, Silvia Ricciardelli - Ecuba, Admir Shkurtaj – Fisarmonica, Fabio Tinella - Astianatte
elaborazione testi Angela De Gaetano, Antonio Pizzicato, Salvatore Tramacere
musiche dal vivo di De Lorenzi, Gabrieli, Giannuzzi, Marconi, Pizzicato, Shkurtaj
con il coordinamento musicale di Antonio Pizzicato
assistenza alla regia Laura Scorrano
scene, luci e visual: Luca Ruzza con Bruno Capezzuoli e Fabio di Salvo
consulenza/traduzione griko Gianni de Santis
luci, fonica e tecnica Angelo Piccinni, Mario Daniele
Si ringraziano Eliana Forcignanò e
 Kurumuny per la concessione delle immagini tratte da Stendalì di Cecilia Mangini

 


Pubblicato il 04/02/2009


Condividi: