MISTERO PROFANO tre atti unici di Luigi Pirandello

19 agosto 2020 ore 21 Compagnia Salvatore Della Villa - Tracce Creative Aps

FAVOLE AL TELEFONO

Proiezione del corto realizzato per

il laboratorio teatrale 'Il gioco dei quattro cantoni'

tratto dalle 'Fiabe al Telefono' di Gianni Rodari

diretto da Salvatore Della Villa

condotto da Maria Margherita Manco

con Michael Dell'Anna, Giacomo Maiorano, Francesca Murrone, Clara Nuzzo, Gabriele Perrone, Federico Quarta

Prosegue il progetto "Stazioni Comuni" nell'ambito del parco progetti PERIFERIE AL CENTRO, intervento di inclusione culturale e sociale della Regione Puglia. Nuovo appuntamento il 19 agosto alle ore 21 con lo spettacolo "Mistero Profano" tre atti unici di Luigi Pirandello 'L'uomo dal fiore in bocca' -'Sgombero' - 'La Giara'. La Compagnia Salvatore Della Villa andrà in scena a Caprarica nell'Atrio del Palazzo Baronale in Piazza Vittoria.

A seguire, sarà proiettato il corto realizzato dai ragazzi del laboratorio teatrale 'Il Gioco dei Quattro Cantoni' diretto da Salvatore Della Villa e condotto da Maria Margherita Manco, sull'opera di Gianni Rodari. In particolare, si è lavorato sulle 'Fiabe al Telefono', proprio in occasione dell'anno rodariano 2020. Destinatari del laboratorio sono stati i ragazzi della Scuola Media di Caprarica, grazie alla collaborazione con l'Istituto Comprensivo di Caprarica e il Comune di Caprarica.

Nell'atto unico 'L'uomo dal fiore in bocca' c'è sempre in agguato la precarietà della vita, quella soglia che separa il nulla dall'eternità, per dirla con parole pirandelliane. Il fiore in bocca' è proprio l'incertezza di vivere e, di contro, l'entusiasmo per ogni attimo di vita vissuta. Un uomo condannato a morte per un male incurabile (il fiore in bocca) si intrattiene con uno sconosciuto (un pacifico avventore) che, avendo perso il treno, aspetta in un bar quello successivo. L' eccezionalità del momento, per chi “sente la morte addosso”, e la normalità per chi è preso nel giro usuale della vita con i suoi piccoli impegni quotidiani, segnano i due termini della dialettica che si anima nel grande soliloquio del protagonista. L'atto unico si va sviluppando secondo un criterio ben preciso: da una breve fase iniziale in cui il pacifico avventore espone le proprie vicissitudini e in cui i due personaggi sembrano quasi equipararsi come "peso" scenico, si passa alle fantasticherie e alle digressioni esistenziali dell'Uomo dal fiore, nelle cui parole si avverte il ritmo stesso dell'esistenza della gente "comune". La misura poetica e drammatica del monologo, insieme alla suggestiva atmosfera di un luogo notturno, sembrano un’ode sommessa alla vita che sfugge e rendono “L’uomo dal fiore in bocca” un capolavoro del teatro Pirandelliano.

Secondo snodo è 'Sgombero', tratto da una novella scritta nel 1933 e pubblicata postuma. Il sipario si apre nella stanza di una veglia. Durante la veglia accadono tante cose, la particolare situazione consente di riflettere sulle forzature e sugli eccessi della vita.

Terzo snodo è 'La Giara', fresca novella che mette in scena il teatro della vita in una avvincente storia di uomini e di cose. Capolavoro di graffiante ironia ricavato dall'omonima novella, e tuttora annoverata tra le più famose di Pirandello, è una commedia di sole, canti e risate, in una Sicilia estiva intrisa di colore e di folclore. E' una delle numerose novelle scritte da Luigi Pirandello. In particolare, questa fu scritta nel 1906 per divenire poi una commedia nel 1916 ed essere inclusa, infine, nelle “Novelle per un anno” del 1917.

In modo brillante, “La giara” di Pirandello racconta la disavventura di Don Lolò Zirafa. Zirafa è un proprietario terriero, ancorato saldamente ai propri possedimenti e pronto sempre ad andare allo scontro con chiunque per difenderli.  Don Lollò è una giara piena di litigiosità, prepotenza, pignoleria, arroganza ed ira. Egli portando il tutto agli estremi limiti, diventa il simbolo, l’emblema della lite. Il “mondo” fra Don Lollò e Zì Dima è vinto da quest’ultimo che, almeno, sa prendere la vita con filosofia ed allegria. Perché la giara si è rotta? Perché i simili si uniscono: Don Lollò ha la mente incrinata e fa acqua da tutte le parti; è un vaso rotto e non può che comprare una “giara” rotta in partenza.

Creare un progetto di spettacolo dal vivo, partendo dalla letteratura. Da queste premesse nasce il progetto "Stazioni Comuni", per far conoscere, valorizzare e approfondire quattro figure importanti del 900 italiano. Il progetto è promosso da Assessorato all'industria turistica e culturale della Regione Puglia e Teatro Pubblico Pugliese in partnership con Compagnia Salvatore Della Villa (capofila), Comune di Galatone, Comune di Salve, Comune di Caprarica, Tracce Creative APS, ELABORA Cooperativa di Comunità, Istituto di cultura musicale J.S. Bach, Ass. Compagnia delle Stelle. Si inserisce all'interno Il progetto ha come fulcro tematico la valorizzazione e l’approfondimento di quattro scrittori e intellettuali italiani, fondamentali nella storia della letteratura italiana del 900: Luigi Pirandello, Massimo Bontempelli, Italo Calvino e Gianni Rodari. Il progetto si svilupperà tra febbraio e giugno 2020, coinvolgendo le comunità e i territori di Caprarica di Lecce, Galatone, Salve. Il progetto si svilupperà attraverso la programmazione di spettacoli, laboratori teatrali ideati per ragazzi e per giovani adulti. La programmazione di spettacolo dal vivo e formazione teatrale, sarà affiancata da una programmazione culturale che comprenderà un ciclo di presentazioni di libri, reading e passeggiate letterarie con scrittori delle più importanti case editrici nazionali.

 

porta ore 20.30 - sipario ore 21.00

ATRIO PALAZZO BARONALE - Piazza Vittoria, Caprarica di Lecce

Ingresso Gratuito

Info e prenotazioni: 351.7730071

 


Pubblicato il 17/08/2020


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