Grave incidente d'auto a Corsano
Chi lo ha tirato fuori dall’auto accartocciata parla di un miracolo, ancora incredulo di come si possa uscire vivi da un mezzo in quelle condizioni. È accaduto venerdì sera, intorno alle 22, a Corsano, l’ennesimo incidente stradale.
B.V., 51enne operaio edile del posto, sposato, era alla guida della sua autovettura, una Lancia Delta, mentre percorreva via San Bartolo – nel territorio comunale di Corsano – quando, per ragioni ancora da accertare, l’uomo ha perso il controllo del mezzo e, in piena curva, è andato a sbattere contro un muro di recinzione, sventrandolo completamente. L’autovettura, probabilmente a causa della velocità, ha continuato a carambolare per diverse decine di metri prima di concludere la sua folle corsa contro un altro muro.
L’immagine che si è presentata agli occhi dei soccorritori è stata agghiacciante: dell’auto, ridotta ad un groviglio di lamiere, non c’era più neanche la forma, lasciando, per un attimo, presagire il peggio. Fortunatamente, l’uomo nell’abitacolo è apparso cosciente e in apparente buono stato di salute. Oltre ai sanitari della postazione 118 dell’Azienda Ospedaliera “Cardinal Panico” di Tricase, accorsi per soccorrere il ferito, sempre da Tricase sono giunte, sul luogo del sinistro, una pattuglia dei Carabinieri e una squadra dei Vigili del Fuoco.
All’arrivo in ospedale, si diceva, le condizioni del ferito non sono apparse gravi, tanto da indurre, in un primo momento, a ritenere sufficiente la semplice applicazione di un collarino cervicale. Ricoverato comunque per precauzione, il malcapitato è stato sottoposto ad alcuni accertamenti medici. Dall’esito di una Tac, infatti, sono emerse due fratture vertebrali all’altezza dei segmenti c2 e c6, inducendo il personale medico a riservarsi la prognosi.
Dai dati delle analisi ematiche dell’uomo è emerso un ulteriore, grave particolare: il suo tasso alcolemico era di 2,3 mg/l, quasi quattro volte superiore al massimo consentito. La denuncia per guida in stato d’ebbrezza e le relative sanzioni, per lui, saranno inevitabili.
Gabriele Rosafio
Pubblicato il 26/04/2009