RACCONTI DI MEZZANOTTE A FINISTERRAE
18 luglio ore 22
'Irene e Frida' di Simona Cleopazzo
Il contatto con la propria interiorità, a volte, passa tra le pagine bianche di un libro tutto dedicato a se stessi. La scrittura di un “diario” rappresenta, per chi ne fa uso, una risorsa preziosa di introspezione e riflessione personale. Scrivere di sé, delle giornate scandite dagli impegni di lavoro, trascorse tra le mura domestiche o immerse nel caos cittadino può aiutare ad osservare il film della propria vita con un ritmo differente, più lento, in grado di cogliere dettagli confusi o sfumature emotive non facilmente comprensibili nella casualità del loro verificarsi. Vivere in pienezza la contingenza è una possibilità non sempre concessa e, solo con un attento esame di realtà, si riesce a comprendere a pieno il reale significato di un evento, di un gesto, di un pensiero o di un’emozione intensa. (Puglialibre)
Le due donne di Simona Cleopazzo, immerse in una Lecce luminescente e liquida, appaiono incagliate tra il perdonare e il dimenticare. Il diario è il loro grimaldello. Lo stile è volutamente fratturato e fratturante. Lapidario e veloce. Coinvolgente. Leggere queste pagine è come rubare da una borsa lo specchietto segreto di una donna in guerra e finalmente capire, dal proprio riflesso in un oggetto altrui, cosa è quella guerra e quella donna chi è. E chi potrebbe diventare domani. (Nuovo Quotidiano di Puglia)
Pubblicato il 17/07/2017