Si teme calo visite dopo l'emergenza rifiuti
Salento, un marchio «doc» per il turismo
Si teme calo visite dopo l'emergenza rifiuti
Gli imprenditori e amministratori uniti per evitare che le immagini della spazzatura portino via i turisti
Santa Maria di Leuca - Una certificazione di qualità ambientale per il Salento. A lanciare la proposta è Attilio Caputo, titolare della «Caroli Hotels», catena alberghiera con importanti strutture ricettive a Leuca e Gallipoli. Secondo l’imprenditore sarebbe importante rassicurare i turisti che scelgono la penisola salentina per le loro vacanze sul rispetto degli standard ecologici, specie dopo le note negative diffusesi all’inizio dell’estate anche fuori dai confini pugliesi con l’acuirsi della crisi dei rifiuti. Le immagini della spazzatura per strada hanno acceso più di una spia rossa tra i vacanzieri che avevano prenotato o stavano per prenotare le loro vacanze in Salento. Non solo. Se a questo si aggiunge lo strano fenomeno delle acque scure e della schiuma lungo le coste, si può facilmente intuire come alcuni episodi rischino di determinare disastrosi contraccolpi sul sistema turistico salentino. In questo contesto s’inserisce la proposta di Attilio Caputo che, se messa in pratica in modo adeguato, potrebbe tramutarsi in una efficace operazione di marketing territoriale. «Visto quello che è successo - spiega l’albergatore - non ci resta che rimboccarci le maniche e pensare a qualche strumento che ci aiuti a risalire la china. Un marchio di qualità ambientale potrebbe essere la giusta soluzione purché veda uniti tutti i soggetti del territorio, sia privati, sia istituzionali in uno sforzo comune. Immagino - ragiona Caputo - una sinergia virtuosa tra enti e imprenditori, i quali potrebbero essere essi stessi presidio per la tutela dell’ambiente in quanto coinvolti appieno nel programma di monitoraggio e nel disciplinare di salvaguardia». Parole chiare, quelle di Attilio Caputo che non mancano di trovare consensi. A cominciare da quello del presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone. Che informa: «Sto già lavorando con la struttura provinciale, in particolare con Gianni Refolo (dirigente del Settore Territorio e Ambiente, ndr) all’attuazione di una iniziativa istituzionale in tal senso. Ma se questo percorso si può fare con i privati - precisa il numero uno dei Palazzo dei Celestini - in maniera più efficiente, ampia e con maggiore condivisione, tanto meglio perché credo che si potranno accorciare i tempi. Da parte mia c’è tutta la condivisione ». Per il presidente della Camera di Commercio di Lecce, Alfredo Prete «l’iniziativa è meritoria, ma bisogna partire in maniera collegiale». Poi la controproposta: «Perché Caroli Hotels non propone l’idea a Federalberghi?». Anche al direttore generale di Confindustria Lecce, Antonio Corvino, piace il suggerimento della Caroli Hotels. E dice: «E’ una cosa molto buona che sicuramente farebbe crescere l’appeal del nostro territorio. Confindustria Lecce non può che essere favorevole a simili iniziative perché vanno nella stessa direzione dei nostri intendimenti, ma sarebbe importante che questa azione fosse preceduta dal certificato di qualità delle strutture ricettive». Consenso anche da Stefania Mandurino, commissaria dell’Apt di Lecce, che chiosa: «L’attenzione alla risorsa ambientale, alla tutela delle acque è la priorità delle priorità per un turismo non solo dell’oggi, ma anche del domani. Per cui condivido le preoccupazioni e non si deve abbassare la guardia».
corriere del mezzogiorno - Antonio Della Rocca
Pubblicato il 01/08/2009