Leuca - Tragedia di Punta Ristola

Forse un malore la causa del decesso di A. Trazza

Trascinato in mare da un’onda muore d’infarto
  Lo sforzo fatto per rimare a galla potrebbe averlo stroncato 
   
 

Leuca - Va a pescare sugli scogli, un’onda anomala lo travolge e muore per un infarto mentre cerca di salvarsi. Tragica fine quella di Angelo Trazza, 62 anni, del luogo, cancelliere civile presso la sezione distaccata del tribunale di Tricase. 
Ieri mattina, poco dopo le 8, approfittando della bella giornata di sole, aveva deciso di raggiungere Punta Ristola e sistemarsi con la canna da pesca sulla scogliera a picco sul mare. Una passione per la sport dilettantistico che nutriva da anni. All’improvviso, pochi minuti prima delle 9, un’onda anomala lo ha travolto facendolo scivolare in acqua.  A una ventina di metri di distanza si trovava un’imbarcazione con a bordo altri due pescatori, originari di Casarano, che dopo aver assistito al volo in mare hanno lanciato l’allarme allertando i soccorsi. 
L’uomo, stando alla ricostruzione dei testimoni, avrebbe cominciato a nuotare ma a fatica. Un’altra imbarcazione di passaggio è riuscita a issarlo a bordo e uno dei componenti dell’equipaggio, Oliviero Ferraro, un medico di base suo concittadino, ha iniziato a praticargli un massaggio cardiaco. Nel frattempo la piccola barca raggiungeva il porto, dove Trazza, ormai in condizioni disperate, è stato sottoposto alla stimolazione cardiaca dai sanitari del 118, giunti sui moli del porto vecchio con un’ambulanza. 
Nulla da fare purtroppo. Il suo cuore ha cessato di battere mentre i sanitari cercavano in tutti i modi di strapparlo alla morte. Un infarto dovuto allo sforzo di rimanere a galla la causa del decesso. Il cadavere dell’uomo è stato prima ricomposto all’interno dell’ufficio locale marittimo, successivamente su un carro funebre della ditta Maruccia. Sul   posto, insieme alla Guardia costiera, che durante i soccorsi ha immediatamente fatto uscire in mare una motovedetta per scortare l’imbarcazione da diporto, sono intervenuti gli agenti del commissariato di polizia di Taurisano, cui spetta il compito di ricostruire nei dettagli la tragedia. 
Da Leuca la notizia è rimbalzata immediatamente a Castrignano, dove il cancelliere era conosciutissimo. L’uomo,  che non era sposato e viveva in un’abitazione sita in via Principi di Piemonte, da tempo era in aspettativa per poter accudire gli anziani genitori, entrambi novantenni. 
Della famiglia fanno parte anche un fratello e una sorella (un altro fratello è morto alcuni anni fa). Alla notizia della disgrazia in molti si sono radunati vicino alla dimora della famiglia Trazza, mentre in piazza l’annuncio della sua morte passava di bocca in boc   ca tra i capannelli di gente. Non pochi hanno ricordato che a pochi metri di distanza dal punto in cui l’uomo è caduto in acqua, il 12 agosto 2006 morì annegato un altro castrignanese, lo storico Antonio Michele Ferraro. 
La salma del funzionario nella tarda mattinata ha fatto ritorno a casa, in attesa dei funerali che si svolgeranno questo pomeriggio alle 15.30 nella chiesa matrice di San Michele Arcangelo.  

mauro ciardo

 
 Da diciassette anni cancelliere del Civile a Tricase 
 

 Angelo Trazza era il cancelliere titolare della cancelleria civile presso la sezione di Tricase del Tribunale di Lecce. Prima di arrivare a Tricase, 17 anni fa, era stato in servizio nelle cancellerie di Varese, quindi era tornato in Puglia, a Ceglie Messapica, per poi giungere alla sezione di Maglie del Tribunale di Lecce. Diciassette anni fa finalmente a Tricase.   Celibe, viveva con gli anziani genitori. E proprio per accudirli aveva chiesto, e gli era stato accordato, un congedo parentale di due anni, usufruendo della legge 104. 
A preparargli tutta la documentazione per la richiesta del congedo parentale era stato l’avvocato Gennaro Ingl e t t i . E Gennaro Ingletti ricorda Angelo Trazza come «persona diligente e sempre disponibile. Il cancelliere era sempre pronto ad ascoltare le richieste degli avvocati, ai quali offriva sempre risposte giuste e attinenti, prendendosi sempre il tempo necessario per evitare soluzioni tecnicamente oppugnabili. Insomma, Angelo Trazza era una persona perbene, che aveva messo la sua professione al servizio, nel vero senso della parola, dei cittadini del Capo di Leuca». 
Angelo Trazza viene ricordato anche per la qualità del rapporto con i colleghi della cancelleria civile: con lui lavoravano un’ausiliaria e un operatore. Formavano una vera e propria equipe affiatata alle prese ogni giorno con una ingente mole di lavoro. E la qualità dell’uomo viene raccontata anche nel ricordo del suo rapporto non solo con gli avvocati, ma anche con i semplici cittadini che alla cancelleria civile si rivolgevano. 
 
 


Pubblicato il 09/11/2009


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