Nel Salento depuratori sotto inchiesta
«Scarichi in mare a rischio»
Nel Salento depuratori sotto inchiesta
Leuca - I controlli saranno a tappeto. Uno dopo l’altro saranno passati al setaccio tutti gli impianti di depurazione dei liquami. Le verifiche sono già cominciate. E visto che l’estate è alle porte si è deciso di privilegiare gli impianti con scarichi a mare. I depuratori sono otto e si trovano a San Cataldo, Tricase, Corsano, Castrignano del Capo, Gallipoli, Nardò, Taviano e Casarano. Una verifica capillare. Che il procuratore aggiunto Ennio Cillo ha affidato alla polizia provinciale e agli agenti del Corpo forestale dello Stato della sezione di pg che, di recente, è stata istituita presso la Procura. Accertamenti che si aggiungono alle verifiche e ai monitoraggi che l’Arpa (l’Agenzia regionale per l’ambiente) svolge in maniera costante.
I controlli sono stati disposti nell’ambito di un’attività di approfondimento (non ci sono indagati) che è stata messa in moto dopo le segnalazioni, le denunce e gli esposti presentati in Procura. Ne sono arrivati tanti, tantissimi, soprattutto dopo quanto accaduto l’estate scorsa. Le cronache estive del 2010, infatti, si sono spesso occupate del presunto malfunzionamento di depuratori, della comparsa di schiume e di mucillagini in mare, delle lamentele di bagnanti e di operatori turistici che segnalavano sostanze in sospensione e odori sgradevoli.
Pubblicato il 23/04/2011