Leuca - Recuperata Anfora in mare

Insolito ritrovamento al largo di Leuca

Pescatore salpa l’ancora e pesca un’anfora.


Insolito e importante ritrovamento a qualche miglio dalla costa salentina

L’ancora pesca l’anfora. Non è un gioco di parole, è quanto di straordinariamente curioso accaduto a Ottorino Buccarello, artigiano 62enne di Aradeo con la passione per la pesca.
Sabato pomeriggio, l’uomo stava pescando tranquillamente con la sua canna a mulinello a bordo di un gommone nelle acque a largo di Santa Maria di Leuca, qualche miglio dalla costa, quando intorno alle sette, a battuta ormai conclusa, ha deciso di tirare i remi in barca e salpare l’ancora. Un peso insolito, avrà pensato tirando la cima. Tira e tira, l’ancora è affiorata finalmente a livello dell’acqua trascinando con sé, dal profondo buio del fondale, un gioiello d’altri tempi: un’anfora perfettamente integra, con tanto di anse e puntale. Il pescatore l’ha protetta con alcuni stracci e se l’è portata con sé. Il tempo di interrogare il figlio Gianluca, poliziotto di servizio a Como, sulla procedura da seguire per segnalare alle autorità competenti il ritrovamento e ieri pomeriggio, padre e figlio si sono recati presso l’Ufficio Locale Marittimo di Santa Maria di Leuca, dove hanno affidato alla Guardia Costiera il prezioso reperto. Ad attendere il fortunato pescatore c’era il sindaco di Castrignano del Capo, Antonio Ferraro, il vicesindaco Giuseppe Chiffi e il Dirigente dell’Ufficio Tecnico Comunale Lucio Ricciardi.  Del ritrovamento è stata  data notizia alla Soprintendenza di Taranto, che già domani potrebbe fornire qualche prima indicazione sulla collocazione storica del manufatto. L’anfora, si diceva, appare in ottimo stato di conservazione, probabilmente grazie allo spesso strato di incrostazioni che l’ha protetta.  Gli occhi di Ottorino Buccarello, intanto, rivelano un’emozione insolita. «Si è trattato di un colpo di fortuna – dice sorridendo – c’era una possibilità su un milione. L’ancora si era incastrata perfettamente in un orecchio dell’anfora è l’ha tirata su. Ho faticato a raccogliere la cima, ma non pensavo ad un reperto archeologico».
La scoperta fortunosa portata a termine dall’artigiano aradeino lascerebbe presumere all’esistenza di un vero e proprio sito archeologico subacqueo. L’ecoscandaglio –  ha riferito Buccarello – nella zona del ritrovamento segnala qualcosa sul fondo. Laggiù potrebbe esserci qualche altro reperto, sepolto da fango e alghe».  Massimo riserbo, ovviamente, sulle coordinate marine che contraddistinguono il punto preciso del ritrovamento. Il pericolo è che si scateni una caccia al tesoro da parte di predoni subacquei e che altri tesori, gelosamente custoditi dagli abissi marini, finiscano in qualche angolo di salotto.

Gabriele Rosafio
 


Pubblicato il 28/07/2009


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