Leuca - Porto Turistico, il via libera del Consiglio di Stato

Porto turistico a Comune e Igeco

A Leuca arrivano settecento posti barca
Arriva il via libera del Consiglio di Stato
L'imprenditore Ricchiuto investirà dieci milioni di euro
Legittima la concessione demaniale di cinquanta anni
Un porticciolo turistico


 


Leuca -  Il Consiglio di Stato spalanca la strada al potenziamento del porto turistico di Santa Maria di Leuca. Con la sentenza 2380 pubblicata il 18 aprile scorso, i giudici di Palazzo Spada hanno dichiarato legittima la concessione demaniale di 50 anni rilasciata a suo tempo dalla Regione Puglia alla «Porto turistico Marina di Leuca», società partecipata per il 49 per cento dal Comune di Castrignano del Capo, ma la cui maggioranza è nelle mani della «Igeco Costruzioni Spa» dell’imprenditore Tommaso Ricchiuto. E’ stata così posta la parola fine a dieci anni di battaglie giudiziarie che hanno visto contrapporsi la società mista, difesa dall’avvocata Valeria Pellegrino, ed un gruppo di concessionari capeggiati da «Colaci Mare srl». In sostanza, il Consiglio di Stato ha confermato le precedenti decisioni del Tar di Bari riguardo la legittimità della concessione ed ha affermato l’inammissibilità delle impugnazioni.

IL PROGETTO - In questo modo si potrà ridare impulso al progetto stilato dal Comune per ingrandire il porto turistico facendolo diventare un vero e proprio «marina» da 700 posti barca, compresi quelli per natanti di grosse dimensioni. Sono previsti anche servizi a terra, capannoni per il ricovero delle barche e officine per la riparazione, oltre ad un edificio destinato ad ospitare uffici. Proprio ieri il sindaco di Castrignano, Antonio Ferraro, ha firmato una variante al Piano regolatore per il porto per adeguarlo alle nuove necessità. «I principi affermati dal Consiglio di Stato confermano l’infondatezza, se non addirittura la pretestuosità, delle azioni intraprese dai singoli concessionari - spiega l’avvocata Valeria Pellegrino - perché da un lato afferma chiaramente come la pretesa di questi ultimi di conservare le vecchie concessioni che di fatto avrebbe impedito la realizzazione di un porto turistico moderno ed adeguato alle esigenze e alla vocazione propria di Santa Maria di Leuca».

IL SINDACO - Aggiunge: «Dall’altro esclude che un imprenditore privato come Colaci Mare, che non aveva presentato una domanda di concessione in concorrenza a quella di Porto Turistico spa, possa far valere in giudizio a distanza di oltre un decennio dalla chiusura della conferenza di servizi un interesse strumentale a porre nel nulla la concessione». «Ora dobbiamo impegnarci a far partire i lavori», dice il sindaco Ferrato. A causa del lungo contenzioso sono andati persi i finanziamenti comunitari per circa 5 miliardi delle vecchie lire. Ora bisognerà ricominciare daccapo. L’opera non costerà meno di 10 milioni di euro.

  fonte: corriere della sera


Pubblicato il 21/04/2011


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