Leuca - Porto Turistico: arriva in Procura lo scontro tra Schina e la società

L'ex assessore insiste con le accuse. Comune e Società reagiscono

SANTA MARIA DI LEUCA -  ALL’ATTENZIONE DELLA MAGISTRATURA LA QUERELLE SULLA GESTIONE DELL’APPRODO
  Porto turistico, sbarca in Procura lo scontro fra Schina e la società
  L’ex assessore insiste con le accuse. Comune e azienda reagiscono 


di  MAURO CIARDO 


 SANTA MARIA DI LEUCA -  La Procura punta i riflettori sul porto dopo la guerra scoppiata tra la società mista e l’ex assessore Salvatore Schina.  Avrà un risvolto di carte bollate la diatriba sorta intorno alle procedure di costituzione della Porto turistico, società di cui il Comune di Castrignano del Capo è socio di minoranza accanto al partner maggioritario Igeco.  Alcuni mesi fa, l’assessore dimissionario dell’attuale giunta guidata da Antonio Ferraro, l’avvocato Salvatore Schina, scrisse una lettera aperta alla cittadinanza con una serie di accuse alla società. Tra queste la mancanza di requisiti per partecipare alla gara per la ricerca del partner privato, il ritardo nel pagamento delle quote azionarie e un atteggiamento ostile che ha portato il Comune a indebitarsi per 3,5 milioni di euro.   A quelle accuse rispose la società attraverso l’amministratore Flavio Deveglia, che assicurò la totale regolarità delle procedure e la correttezza con cui avrebbe agito la società mista. L’altro giorno, Schina è tornato alla carica con una nuova missiva che rinfaccia alla Porto turistico altre presunte defaillance.  «Dopo la mia “lettera alla cittadinanza”–fa sapere l’ex assessore – sono partite d’ufficio, da parte della Guardia di finanza e del procuratore generale della Corte di Appello di Lecce, due distinte iniziative giudiziarie volte ad accertare la verità dei fatti esposti. Ripeto che il Comune ha “scelto” di costituire una società mista, non c’era nessuna legge che glielo “imponesse”. Deveglia – conclude Schina – omette di dire che fino a dicembre 2008 non ha pagato un solo euro di Ici e Tarsu e che gli utili di esercizio dei primi dieci anni della società non sono sufficienti a coprire nemmeno il pagamento di queste imposte».  Sul versante opposto, la magistratura viene invocata anche dalla Porto Turistico. «Con l’ultimo intervento, Schina non fa che ribadire le affermazioni già diffuse e di cui dovrà dar conto nelle sedi opportune – commenta Deveglia – quanto affermato è totalmente infondato, tanto che dopo la prima lettera non ha trovato altro da fare che appendersi ad altre argomentazioni. Da parte nostra abbiamo presentato una richiesta di risarcimento dei danni di immagine – informa – mentre il Comune ha presentato d’ufficio una denuncia penale contro Schina per accertare la veridicità dei fatti. Gli unici elementi di illegalità che in questi anni abbiamo visto sono stati quelli durante le operazioni di sgombero dei vecchi concessionari e l’attuale ostinazione a non accettare le sentenze dei giudici amministrativi e civili, ritenute carta straccia».


Pubblicato il 15/09/2010


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