Leuca - le grotte di Ponente

Continua il viaggio nelle bellezze naturali della costa leuchese

Le Grotte di Ponente
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Con una barca a motore si può iniziare la passeggiata “via mare” verso il litorale di ponente. Il viaggio verso le prime grotte è accompagnato dalla vista delle splendide ville affacciate sul mare.
Giunti in prossimità della parte terminale del lungomare si può osservare la “Punta Omo Morto”. Il nome deriva dall’omonima torre costruita da Andrea Gonzaga nei primi anni del XVI secolo. La tradizione ricorda il ritrovamento di ossa di soldati caduti durante gli scontri con i saraceni.
Subito dopo si trova il moderno “scalo di Castrignano” dal quale s’intravedono le antiche case dei pescatori.
Proseguendo la rotta verso la “Punta Ristolasi possono osservare i resti dell’antico porto e di tutta l’area della famosa grotta “Porcinara “ (costituita da tre locali), situata a circa 20 metri sul livello del mare.
Continuando il nostro viaggio si arriva all’estrema punta d’Italia. Qui, infatti, l’Italia raggiunge la lunghezza massima in direzione sud - est.
Doppiando la punta si può ammirare l’incantevole scenario costituito da numerose grotte, scavate in modo bizzarro dalle onde del mare.
La denominazione “Punta Ristola” è giustificata dalla forma del promontorio simile ad una piccola “cresta”.


Tra le grotte da visitare ricordiamo:


La “grotta del fiume”. Il nome deriva dalla presenza di sorgenti d’acqua dolce. Larga una trentina di metri e altrettanto profonda. Può essere visitata quando il mare è in bonaccia.


La “grotta del presepe”. È formata da una serie di archi bassi. Le formazioni stalattitiche di varia grandezza e la trasparenza dei colori del fondo marino, formano un quadro di rara bellezza naturale.


La “grotta tre porte”. Formata da tre aperture divise da immensi pilastri naturali.


La “grotta del bambino”. Si trova nella parete nord del grande vano interno della grotta tre porte. Si presenta come un cunicolo di modeste dimensioni ad un’altezza di circa 4,5 metri sul livello del mare e si estende per circa 20 metri nell’interno. Ricca di interesse paleontologico per i numerosi ritrovamenti di resti fossili.


La “grotta dei giganti”. Il nome deriva dalla presenza di numerose ossa e denti di pachidermi ritrovati nella breccia calcarea. È una delle grotte più interessanti dal punto di vista paleontologico ed archeologico.


La “grotta della stalla”. In realtà si tratta di due grotte, poste l’una accanto all’altra. Il nome deriva forse dall’uso che i pescatori ne facevano riparandosi dalle burrasche improvvise.


La “grotta del drago”. Ha un’imboccatura di circa 40 metri. È denominata così per una formazione calcarea somigliante ad una testa di drago, situata nella parete sinistra. È la più ampia grotta del litorale di ponente.

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Pubblicato il 14/03/2009


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