Leuca paradiso in declino a causa di sporcizia e rifiuti
CASTRIGNANO DEL CAPO - LAMENTELE DEI TURISTI PER LE CONDIZIONI IN CUI VERSANO LE LOCALITÀ DI MARE
«Leuca, paradiso in declino per colpa di sporcizia e rifiuti»
Leuca - Un gruppo di turisti si lamenta della scarsa pulizia della marina di Castrignano del Capo. In questi giorni sono diverse le segnalazioni che hanno riguardato strade sporche, illuminazione pubblica a intermittenza e cassonetti puzzolenti.
Alcuni hanno scritto direttamente a «Pronto Gazzetta», come Gino Pino. «Il mare è un pattume da Leuca a Novaglie – tuona - quello che era un paradiso fino a qualche anno fa ora è una discarica a cielo aperto, per chilometri e chilometri. Che tristezza. Propongo – conclude - Leuca governata dalla Provincia o dalla Regione. Altri, come Pier Luigi Pigrucci, hanno direttamente inviato una lettera al sindaco di Castrignano finita poi sul portale leucaweb diretto da Toni De Veglia. «Trascorro insieme a mia moglie due mesi estivi nella stupenda Leuca già dal lontano 2003 e mi sono sempre prodigato per incentivare la frequentazione estendendo l’invito a svariati amici – racconta il forestiero - questi hanno accettato di passarvi almeno una settimana. Tranne le palme piantate per il Papa nel 2008 e la passerella in legno sul porto, tutto il resto ha solo subito il deterioramento del tempo, quasi a causa di abbandono. Sembra che a Leuca – stigmatizza - i rifiuti siano un bene comune e non si depositano negli appositi cassonetti e nei vari cestini sistemati su tutto il lungomare. Tutti gettano tutto a terra, incuranti della fatica inutile che gli operatori ecologici devono sobbarcarsi la mattina successiva. Chiedo al Comune di intervenire con ammende serie perché basta addentrarsi nelle strade interne per trovare cassonetti sfasciati e aperti che emettono un olezzo del tutto insopportabile, campi incolti e pericolosi diventati ormai piccole discariche, oltre a strade piene di buche che nemmeno negli anni ’50 esistevano. Noi – conclude con rammarico - abbiamo deciso di trascorrere altrove i nostri mesi di vacanza».
mauro ciardo
Pubblicato il 31/07/2010