Leuca - Ex Colonia Scarciglia, tutto da rifare

La Provincia annulla la gara di affidamento.

         
  SANTA MARIA DI LEUCA - LA GIUNTA GABELLONE AZZERA LA PROCEDURA GIUDICATA ILLEGITTIMA.

IL FUTURO ASSIEME AL DEMANIO 


  Colonia Scarciglia, tutto da rifare la Provincia annulla la gara
  Stop ai progetti del gruppo Colaninno e della Igeco di Ricchiuto 

Leuca -  La Provincia annulla la gara di affidamento dell’ex colonia Scarciglia e manda in fumo i progetti di Ricchiuto e Colaninno.    La giunta di Palazzo dei Celestini, presieduta da Antonio Gabellone, ha messo la parola fine alla gara di affidamento dell’ex centro per la cura della tubercolosi, comprato dal Demanio dopo decenni di abbandono per realizzare un museo del mare.  Cadono quindi le prospettive di investimento di due gruppi imprenditoriali: la Apuliae che fa capo alla Imsi del finanziere Roberto Colaninno, che aveva vinto la gara bandita nel 2002 e che intendeva realizzare un albergo extralusso, e la Igeco, società dell’imprenditore Tommaso Ricchiuto , seconda classificata nel bando, che si vide aggiudicare la struttura grazie a una sentenza del Consiglio di Stato del 2006 che ribaltò la graduatoria.  Lo stesso Consiglio di Stato, nel 2009, impose a Palazzo dei Celestini di riformulare la graduatoria e assegnare la struttura alla Igeco, visto che gli atti di gara non erano stati intaccati dalla precedente pronuncia dei giudici romani, mentre la Apuliae presentò una richiesta di risarcimento. L’attuale amministrazione provinciale, però, ha ritenuto di approfondire ulteriormente il bando, riscontrando che era prevista una diversa destinazione d’uso rispetto a quella indicata tra le clausole di acquisto dell’ex colonia, avvenuto a prezzo dimezzato dal Demanio attraverso il ministero delle Finanze. La struttura inoltre, doveva essere gestita direttamente dall’ente pubblico non da privati. In pratica, la Giunta dell’epoca avrebbe agito diversamente da quanto indicato dal consiglio provinciale, che invece aveva chiesto una gestione con presenza pubblica, anche attraverso la costituzione di una società mista.  Da qui la decisione di azzerare tutto e ripartire dall'inizio, non senza aver prima acquisito il parere del dirigente del settore, l’ingegnere Antonio Lepore, e aver letto le controdeduzioni della Igeco, che pare non abbiano fatto cambiare idea agli amministratori.  Affidare la struttura alla società di Ricchiuto, secondo la Giunta Gabellone avrebbe significato avallare i vizi presenti nel bando sin dalla sua nascita. La Provincia ha fatto leva su un aspetto giuridico quale l’impossibilità a indire gare pubbliche se non per opere e servizi di sua competenza. Il bando, che prevedeva come controprestazione alla gestione del museo la realizzazione di una struttura alberghiera, è stato quindi ritenuto illegittimo e annullato.  Sul futuro della Scarciglia, da cinque anni in totale stato di abbandono dopo il sequestro e la vicenda giudiziaria per abusivismo edilizio che si è conclusa con l’assoluzione di tutti gli imputati, si aprono scenari diversi. Le prossime mosse della Provincia saranno decise insieme al Demanio, che proprio per la destinazione d’uso aveva aperto un contenzioso con l’ente leccese. Lite che ora potrebbe risolversi. Infine, non è esclusa una richiesta di risarcimento da parte della Igeco, vincitrice della gara annullata.

mauro ciardo


Pubblicato il 05/05/2010


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