Leuca - Dubbi sul maxi risarcimento alla società Porto turistico

Il Comune chiede lumi ai giudici

CASTRIGNANO DEL CAPO - L’ASSISE VOTA ALL’UNANIMITÀ IL DOCUMENTO
  Tre milioni e mezzo da pagare Il Comune chiede lumi ai giudici
  Dubbi sul maxi risarcimento alla società «Porto turistico
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di  MAURO CIARDO 
 

Leuca -  Il consiglio comunale chiede lumi alla Corte dei Conti sul debito di tre milioni e mezzo di euro alla «Porto turistico».    Nella seduta dell’assise cittadina di mercoledì sera, è stato votato all’unanimità un quesito da porre alla magistratura contabile circa l’iscrizione di un debito milionario nei confronti della società mista. Si tratta dell’organismo che gestisce il porto turistico nella marina di Santa Maria di Leuca, dove il Comune è socio di minoranza con il 49 per cento, mentre la Igeco di Tommaso Ricchiuto detiene la maggioranza con il 51 per cento delle quote.   Lo scorso mese di aprile il tribunale di Tricase aveva condannato l’ente a pagare un maxirisarcimento alla Porto turistico per i mancati guadagni gestionali risalenti dell’anno 2000.  In pratica due anni dopo la costituzione della società (settembre 1999) il Comune citò in giudizio il partner chiedendo di annullare il bilancio societario ritenendolo errato. La società lamentò invece una limitazione nell’attività tale da far perdere un finanziamento regionale per la riqualificazione dell’infrastruttura.  Il Consiglio era stato chiamato a decidere se inserire o meno la somma tra le spese fuori bilancio. «Da parte mia è arrivata la proposta di chiedere un parere alla Corte dei Conti – spiega il sindaco Antonio Ferraro - perché il nostro dubbio è legato alla maturazione del debito. I giudici   dovranno chiarire se avviene già al momento della sentenza oppure quando la controparte ce ne farà richiesta, speriamo il più tardi possibile. Nel frattempo – annuncia – i nostri legali hanno chiesto la sospensione dell’efficacia della sentenza, mentre auspichiamo che in Appello questa venga ribaltata, perché siamo convinti delle nostre ragioni». Anche dall’opposizione si era levata la stessa richiesta. «Secondo noi – sostiene il consigliere di minoranza Salvatore Schina - il socio privato intende arrivare a una transazione con il Comune per realizzare una sorta di sanatoria, sapendo che la dichiarazione di inadempimento della Igeco porterà allo scioglimento della società mista e quindi al ritiro della concessione cinquantennale tanto contestata».

In allegato la "lettera" di protesta del consigliere S. Schina


Pubblicato il 08/07/2010


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