Apertura del decennale del Locomotive Jazz Festival
con Raffaele Casarano
Domenica 26 luglio, a partire dalle ore 21.30, presso la Scalinata Monumentale di S. Maria di Leuca, concerto-evento con Raffaele Casarano, Marco Bardoscia e Antonello Salis.
Il concerto, dal titolo "Preghiera in mare", aprirà il decennale del Locomotive Jazz Festival.
A seguire "Festa dei Colori dell'Acqua" con apertura straordinaria della cascata.
Venerdì 24 luglio, alle ore 20.40, sul canale televisivo Rai 5, andrà in onda uno speciale sul decennale del Locomotive Jazz Festival.
"La salute del nostro mare è a rischio. Le multinazionali dell'energia per trovare petrolio intendono trivellare i fondali dell'Adriatico e dello Ionio nel Salento.
Sparare dalle barche atmosfere d'aria, scavare le rocce dei fondali con scalpelli si diffonde nel mare radiazioni molto dannose alla natura che vive nei fondali del mare. Trivellare i fondali negli oceani è un male, farlo nei mari chiusi, come il nostro Mediterraneo, è compiere colpevolmente disastri irreparabili.
Il Locomotive Jazz Festival dice no alle trivelle nei nostri mari, dedicando al mare i primi concerti: Leuca, Torre Lapilla Acaya Tricase. Il Festival comincia il 26 luglio con il trio: Raffaele Casarano sassofono, Marco Bardoscia contrabbasso, Antonello Salis fisarmonica con una "preghiera al mare". Nel concerto la musica nasce dal mare per incontrare il pubblico in ascolto nel vecchio porto dei pescatori di Leuca: gli artisti infatti suonano su due piccole barche. Ci sentiamo tutti gente di mare. Il mare è la vita nella nostra storia. Del nostro mare conosciamo la voce e i colori: il viola del tramonto il rosa d'oriente dell'alba. Nel sole umido del Salento, viviamo sulla pelle il sapore del sale del mare e i profumi. L'intensità del blu delle sue acque ci aiutano a pensare come il mare diventa voce da ascoltare nella musica. La voce delle onde si fanno racconto, entrano nel corpo, diventano musica. La melodia trasporta sotto il cielo libero dove il pensiero naufraga e si perde senza però dimenticare il dolore: il nostro mare è diventato un cimitero di morti senza nome. Così nella poesia di Roberto Giorgio "Mare":
Dove hai preso le tue enormi
dimensioni, immenso mare?
"Ho riempito gli abissi di acque
per renderli meno spaventevoli
e ho preso l'azzurro dal cielo
per colorarmi come in un manto smeraldo."
Perché ti muovi continuamente
anche quando sei molto calmo?
"Perché sono vivo e non sono morto
e come la vita vado ovunque
e intono sempre nuove melodie
con le mie onde."
E cosa farai ancora all'uomo
che ti sfrutta e ti avvelena con mille veleni?
"Darò i miei figli come pesci
per sfamarlo e le mie alghe per curarlo
e quando la bava del petrolio
e della chimica mi starà uccidendo
chiamerò il mio fratello cielo
perché schiacci questo essere ingrato
e senza amore, amore che le mie onde
gli hanno sempre cantato."
La "preghiera al mare", di Raffaele Casarano, è un invito a pensare blu, come le acque del mare, per trovare la vita per non dimenticare per ricordare per vivere nella musica la lotta per essere rispettati come anime nel viaggio sui mari. Il concerto "preghiere al mare" vuole essere anche un ricordo del vecchio mito di Omero e per non dimenticare anche il mito del viaggio delle anime che sono obbligate a passare da Leuca per raggiungere la città celeste nel viaggio da occidente verso oriente. Il mito vive e nella musica dei tre grandi artisti si fa forza: accende di luce la nostra storia che la cronaca racconta come storia di morti senza nome. La "preghiera al mare" di Raffaele Casarano parla e racconta ad alta voce il diritto ad avere rispetto della propria vita nella storia ma anche vuole dire un forte no alle trivelle nel nostro mare perché noi viviamo di acqua e ci sentiamo figli del mare. Il nostro mare blu è il mare più bello tra i mari d'Europa e noi non vogliamo svenderlo. Dopo il concerto ci sarà l'affascinate incontro con la cascata monumentale resa magica dalla nuova illuminazione" (Gigi Mangia) .
Pubblicato il 22/07/2015