Lettera di protesta : «Depuratore a Leuca continua a inquinare Dove sono i comuni?»
«Depuratore a Leuca continua a inquinare Dove sono i comuni?»
• «Che fine ha fatto l’unità di crisi sul depuratore?». Lo chiede a «Pronto Gazzetta» il circolo Legambiente del Capo di Leuca, presieduto da Valerio Ferilli, che riporta l’attenzione su un argomento su cui si è dibattuto e discusso per mesi. I problemi legati al depuratore consortile di Castrignano, che smaltisce le acque chimicamente non depurate all’inter - no del canalone naturale di San Vincenzo, sono noti da anni.
La struttura, gestita da Acquedotto Pugliese, serve anche i comuni limitrofi di Gagliano del Capo e Patù. Nel 2007, dopo le segnalazioni di Legambiente e Leuca civica, i sindaci costituirono un’unità di crisi che comprendeva anche gli staff tecnici dei tre comuni. Venne affidato a un esperto, l’ingegnere Biagio Senise, il compito di stendere una relazione sul funzionamento dell’impianto, le cui acque, come è stato rimarcato anche nel dossier presentato a febbraio dal Csv Salento, hanno completamente distrutto la vegetazione presente nella depressione carsica, che sfocia nei pressi della spiaggia del Lido Azzurro di Leuca. «Come se nulla fosse mai accaduto, come se di nulla si fosse mai parlato, come se nessun allarme fosse stato mai lanciato - lamenta Ferilli - le amministrazioni comunali delle tre località, tristemente unite le une alle altre da un depuratore consortile, continuano a tergiversare refrattarie a ogni sollecitazione. Legambiente - sottolinea - che congiuntamente alle altre realtà locali si è impegnata per la messa in sicurezza dell’im - pianto depurativo, al fine di evitare che possa provocare danni irreparabili non solo per l’ambiente ma soprattutto per la salute pubblica, nei mesi scorsi, in virtù del rapporto di collaborazione che sembrava essersi concretizzato con i comuni interessati e delle promesse ricevute, ha scritto ben tre lettere in periodi diversi, una per ogni Comune, chiedendo di essere informata in forma scritta sugli sviluppi della vicenda. Ad oggi - stigmatizza - l’unica cosa certa è che nessuno dei tre comuni si è disturbato di rispondere, tutti uniti da un legame al limite dell’omertoso. Vogliamo sapere - chiede il presidente di Legambiente - quali sono gli sviluppi». La risposta arriva per voce del primo cittadino di Castrignano del Capo, Antonio Ferraro, sul cui territorio è ubicato l’impianto e più degli altri è costretto ad affrontare questa problematica ambientale. «Come sindaco del comune che ospita l’impianto - replica Ferraro - sulla scorta della costituzione dell’unità di crisi e di quanto emerso dalla relazione del perito da noi incaricato, abbiamo chiesto ufficialmente un incontro alla Regione Puglia, alla presenza del presidente Nichi Vendola. Purtroppo - è il suo rammarico - nonostante lettere e fax spediti oltre due mesi fa, da Bari non è giunta in municipio alcuna risposta relativa alla convocazione della riunione. Ringrazio Legambiente per il suo ruolo - aggiunge il sindaco - perché mantiene alto l’inte - resse su un problema che investe tutte le popolazioni interessate. Siamo pienamente d’accordo sulle rimostranze sollevate, ma a tutt'oggi nessuno è stato ancora convocato. Non appena avremo comunicazioni ufficiali - conclude Ferraro - sarà nostra premura informare le associazioni e i cittadini».
fonte: gazzetta del mezzogiorno - mauro ciardo
Pubblicato il 24/03/2009