Si spera in agosto
Leuca - alberghi semivuoti
Si spera nel boom di agosto
Metà luglio. Tempo di primi bilanci sul flusso turistico salentino. E come ogni anno Santa Maria di Leuca di questi tempi non se la passa bene. Fatta salva qualche rara eccezione, con strutture alberghiere che registrano il 90% di presenze, i restanti hotel e residence viaggiano a metà regime. Si spera in agosto. Corre voce, tra gli operatori del settore, che la crisi centri poco. “I prezzi sono stati tutti ritoccati al ribasso o sono rimasti invariati rispetto agli scorsi anni - commenta il direttore di una nota struttura alberghiera locale - e quindi si tratta di un calo fisiologico che si registra ogni anno. E’ vero che dalla metà di luglio i prezzi delle camere aumentano, ma com’è che ad agosto, alta stagione per eccellenza, si registra poi il tutto esaurito?” Non c’è da perdersi d’animo, dunque. Da sempre, sicuramente da una decina di anni a questa parte, la seconda metà del mese che precede il boom di agosto fa penare gli operatori. Con la partenza dei primissimi vacanzieri di giugno (soprattutto stranieri) e dei primi vacanzieri di luglio (stranieri e italiani) le stanze d’albergo e dei B & B si svuotano. Il tempo di carburare bene i motori per ripartire tra poco di una settimana, in coincidenza con gli arrivi di massa.
“Agosto - racconta un altro albergatore - è per antonomasia il mese del turismo italiano. Se fino ad oggi abbiamo visto gente provenire da ogni parte del mondo - quest’anno finanche dal Brasile e dall’Argentina, oltre che dall’Est europeo - ad agosto sarà il trionfo del Belpaese”. Molto ottimistiche le previsioni. A confortare gli albergatori sono alcuni dati sulla durata delle vacanze. Si parla di camere prenotate addirittura per quindici giorni ad agosto, contro ogni più rosea previsione. Parlare di mezzo miracolo, di questi tempi di crisi, non sarebbe poi così blasfemo. Qualche lieve segnale di flessione proviene dal mondo dei B & B. Il fenomeno del “letto e colazione”, esploso un paio d’anni fa, sembrerebbe risentirne un po’ a causa dei prezzi, giudicati eccessivi e di poco inferiori a quelli praticati dagli hotel.
G. Rosafio
Pubblicato il 15/07/2009