Pronti un appello alle istituzioni ed un ricorso al Tar
SANTA MARIA DI LEUCA LA «GUERRA» DEL COMITATO SPONTANEO
Una «barriera» di 1500 firme contro il nuovo stabilimento
Pronti un appello alle istituzioni ed un ricorso al Tar
SANTA MARIA DI LEUCA. Parte un appello alle istituzioni, mentre è pronto un ricorso al Tar contro il nuovo stabilimento balneare. Prosegue l’azione del comitato spontaneo, sorto a difesa della scogliera dopo i lavori per l’apertura di uno stabilimento balneare, che si andrebbe ad aggiungere ai due già esistenti. Il comitato, che ha avviato una petizione sottoscritta da 1500 persone, ha redatto una lettera per inviarla a Regione, Provincia, Comune e associazioni ambientaliste, in cui si contesta l’autorizzazione del lido e si chiede di lasciare la scogliera libera alla balneazione. «Queste spiagge attrezzate - sostiene a nome del comitato, Tommaso Stefanachi - comportano la realizzazione di impalcature su palificazioni in ferro fissate al terreno, oltre alla realizzazione di chioschi e cabine in ferro e legno. Intendiamo opporci a tali iniziative speculative che, all’interno del tratto fronteggiato da abitazioni, deturpano l’ambiente e sottraggono tratti di costa al loro utilizzo naturale. Vogliamo ricordare che la scogliera ha dei particolari che la rendono unica nel suo genere, come cabine in muratura e vasche per la balneazione scavate nella roccia realizzate da oltre un secolo - continua - inoltre vogliamo sapere se per assegnare una concessione non sia necessario bandire una gara per verificare se ci siano altre offerte. Crediamo che lo sviluppo turistico non si ottenga distruggendo, oscurando o comunque sfruttando selvaggiamente tutta la scogliera, che è una delle caratteristiche più importanti di questa località».
Da qui l’appello, che tra pochi giorni dovrebbe essere seguito da un ricorso al Tar in cui si chiede di revocare la concessione. «Le persone che hanno sottoscritto l’appello si oppongono alla realizzazione di questa iniziativa - conclude Stefanachi - perché sanno che costituirebbe un pericoloso precedente per continuare a distruggere tutto il litorale roccioso».
mauro ciardo
Pubblicato il 09/04/2009