Bandiere Blu 2015 - Cresce la Puglia, il Gargano sparisce
New entry Castellaneta con i porti turistici di Polignano, Brindisi e Leuca
Fonte Corrieredelmezzogiorno.it
a firma di Carmen Carbonara
Leuca - Undici località insignite delle bandiere blu, per un totale di 28 spiagge; più tre approdi turistici. E’ la Puglia del mare pulito che il 12 maggio prossimo sarà premiata nella sede della Regione Lazio, quando la Fee (Federation for environmental education) consegnerà i riconoscimenti per il 2015 ai sindaci. L’elenco sarà confermato soltanto all’ultimo minuto utile, ma la Puglia si è guadagnata la bandiera blu per un’altra località, Castellaneta che si aggiunge alle dieci del 2014, per un totale di 28 spiagge.
Fa il pieno soprattutto il Salento, con la conferma delle località più belle tra cui spicca Otranto. Grande escluso, invece, il Gargano che perde anche il riconoscimento all’approdo turistico, l’anno scorso assegnato a Rodi Garganico.
Le località su cui sventolerà la bandiera blu - salvo clamorose smentite dell’ultima ora – sono perciò: Castellaneta (con la spiaggia Marina) e Ginosa (con Marina di Ginosa) in provincia di Taranto; Margherita di Savoia (centro urbano-Cannafesca) nella Bat; Monopoli (Capitolo, Castello Santo Stefano e Lido Rosso) e Polignano a Mare (Cala Fetente, Cala Ripagnola, Cala San Giovanni e spiaggia San Vito) in provincia di Bari; Fasano (Torre Canne-Savelletri-Egnazia Case Bianche) e Ostuni (Creta Rossa, lido Fontanelle, lido Morelli Pilone, Rosa Marina) nel Brindisino; Melendugno (Roca, San Foca Centro, San Foca Nord-Torre Specchia, Sant’Andrea, Torre dell’Orso), Castro (La Sorgente e Zinzulusa), Otranto (Alimini-Baia dei Turchi-Santo Stefano, Castellana Porto Craulo, Madonna Altomare e Porto Badisco) e Salve (Pescoluse-Posto Vecchio e Torre Pali) in provincia di Lecce.
Polignano bissa anche come porto turistico con Cala Ponte Marina, cui si aggiungono nella stessa categoria i riconoscimenti per la Marina di Brindisi e quella di Leuca.
Il riconoscimento premia però non solo il mare cristallino e la bellezza delle spiagge, ma anche la qualità dei servizi offerti. Tra questi anche le politiche in materia di rifiuti, che in molte località pugliesi appaiono ancora deficitarie. Il sindaco di Rodi, che di bandiere ne ha collezionate una ventina da quando il premio è stato inventato (era il 1987), si dice deluso. Ma riconosce anche i limiti con cui il suo bel paese deve fare i conti. «Purtroppo le situazioni che hanno portato a questo risultato sono diverse», spiega Nicola Pinto, socialista alla guida di un’amministrazione di centrosinistra, ormai al suo quarto mandato da sindaco. «Bisogna innanzitutto dire che non serve avere un mare pulito, se poi accanto è sporco, dal momento che non esistono barriere. Nel nostro caso ha pesato purtroppo l’alluvione dell’anno scorso. I valori delle acque – prosegue – non erano eccellenti. Inevitabile essere esclusi».
Il problema sarebbe rappresentato anche dalla raccolta differenziata che stenta a decollare «perché non si riesce a espletare la gara d’appalto nell’Aro, attualmente commissariata». Quanto alla perdita del riconoscimento anche per il porto, Pinto ammette che in questo caso «il problema è il contenzioso con la società che l’ha realizzato e ora vorrebbe abbandonare la gestione».
Ma Pinto nel valore della bandiera blu ci crede, tanto da aver comunque presentato la domanda. Non ci crede più invece la sua collega di Vieste, Ersilia Nobile (centrodestra). «Da tempo – spiega la sindaca al secondo mandato – abbiamo scelto altre forme di pubblicità per il nostro mare, come le testate giornalistiche internazionali. Su quelle Vieste è tra le prime dieci località balneari della nostra penisola. Della bandiera blu – conclude – non abbiamo bisogno».
Pubblicato il 12/05/2015