La manifestazione prevista per il 15 giugno 2009
Ugento - tutti in piazza con una fiaccolata per ricordare Basile
La manifestazione prevista il 15 giugno.
L’evento è stato organizzato da «Io Conto»
Una fiaccolata ad Ugento per ricordare Peppino Basile. La stanno organizzando i comitati «Io conto» e «Pro Basile» con l’intento di non far spegnere il ricordo del consigliere comunale e provinciale dell’Italia dei valori proprio nel giorno in cui ricorre il primo anniversario della sua uccisione. Basile venne assassinato a coltellate la notte tra il 14 e il 15 giugno 2008. Sarà una manifestazione sobria, soprattutto silenziosa, come annunciano gli organizzatori. L’evento Una sfilata che la sera di domenica 14 giugno si snoderà lungo le vie del paese ancora scosso dal tragico evento di un anno fa. La mattina dello stesso giorno, alle 9.30, don Stefano Rocca, il parroco che più volte ha invitato i suoi concittadini a collaborare con la giustizia impegnata a individuare i responsabili del tragico fatto di sangue, terrà una messa in suffragio del consigliere scomparso cui era legato da un solido rapporto di amicizia. La funzione religiosa è stata fissata per le 9.30 nella chiesa della parrocchia di San Giovanni Bosco.
Per la fiaccolata si è scelto un titolo emblematico: «15 giugno 2009, Peppino vive ancora». Vito Rizzo, presidente del comitato «Io conto», uno dei sei che osteggiano l’ipotesi di riapertura della discarica «Burgesi», afferma: «Abbiamo scelto di manifestare in questo modo proprio perché non si dica che è stata strumentalizzata la figura del consigliere ucciso dopo che i cittadini hanno assistito ad un’intera campagna elettorale in cui nessuno ha ricordato Basile, tranne Loredana Capone in una circostanza ». Sull’omicidio di Peppino Basile, sta indagando il pm della procura di Lecce, Giovanni De Palma. Al suo lavoro investigativo si aggiunge anche quello del pm della procura minorile, Simona Filoni. Sul registro degli indagati ci sono i nomi di due vicini di casa del consigliere, padre e figlio che avrebbero udito le urla di Basile qualche istante prima della sua morte. Gli indagati, però, hanno dichiarato di non avere visto nulla e quindi a poco sono servite, almeno finora, le loro testimonianze. La denuncia Intanto, ieri, sul Corriere del Mezzogiorno, don Stefano è tornato a parlare del suo amico Basile, rompendo un silenzio che durava da mesi. Ha voluto farlo per esprimere un suo personale rammarico. «C’è un po’ di delusione perché è passato un anno e ancora non si sa niente. Non si sa chi ha ucciso Peppino Basile », ha voluto sottolineare il sacerdote, tra l’altro molto critico verso i politici «accorti a non parlare mai del delitto in questo periodo di campagna elettorale», ha detto. Il prete si è anche soffermato sulle presunte reticenze della popolazione ugentina, secondo lui, restia a parlare non per omertà, «ma solo per paura di essere fraintesa o di trovarsi in situazioni incresciose ». Era stato lo stesso don Stefano ad officiare il rito funebre il 17 giugno dello scorso anno. I politici ai funerali Per i funerali di Peppino Basile, giunsero ad Ugento migliaia di persone, tra cui i dirigenti del suo partito e gli amministratori della Provincia di Lecce con in testa il presidente Giovanni Pellegrino. La camera ardente fu allestita nella sala della giunta municipale, poi la bara fu trasportata per la messa di commiato presso l’oratorio San Giovanni Bosco. Il consigliere dell’Italia dei Valori, Peppino Basile, siedeva tra i banchi dell'opposizione al Consiglio comunale di Ugento e in quelli della maggioranza di centrosinistra a Palazzo dei Celestini.
fonte: corriere del mezzogiorno
Pubblicato il 04/06/2009