Intervengono le associazioni ambientaliste
Associazioni ambientaliste: ‘Bagnanti, è tempo di tornare al mare’
Sud Salento - Le associazioni promettono: vigileremo sul territorio. Dopo l’allarme schiuma e inquinamento nel sud Salento, ora Coppula Tisa, Sos Costa e Centro Servizi volontariato rassicurano tutti sulla “bontà” delle acque di casa nostra.
(Paola Colaci) - “Quello che i volontari vogliono è salvare il mare del sud Salento e l’intero territorio e mantenerlo nella sua splendida bellezza”. L’emergenza schiuma, che per giorni ha tenuto con il fiato sospeso bagnanti, sindaci e operatori turistici preoccupati per il destino della stagione balneare, è stata spazzata via con qualche folata di tramontana. Ora, dunque, si cerca di far “piazza pulita” anche di quella scia di polemiche costantemente al centro delle cronache e dei dibattiti sulla questione. Polemiche che hanno visto contrapposte, a fasi alterne, ora le amministrazioni comunali, ora le associazioni ambientaliste, ora i laboratori d’analisi dell’Arpa e sin’anche allo stesso Acquedotto Pugliese. L’ultimo capitolo della vicenda è stato scritto, dunque, nella giornata di mercoledì con la pubblicazione delle analisi parallele su campioni d’acqua “sospetta” da parte di Arpa e Legambiente. Se i dati Arpa, tuttavia, hanno restituito un quadro più che rassicurante della situazione, attribuendo alla chiazza biancastra la natura di mucillagine, Legambiente ha lanciato l’allarme inquinamento per gli specchi d’acqua del canale dell’Idro a Otranto e nell’insenatura di Santa Maria di Leuca. Concreti segnali di “distensione” sulla vicenda, intanto, sono giunti nella giornata di ieri proprio dalle associazioni ambientaliste Sos Costa Salento e Coppula Tisa oltre che le centinaia di turisti e cittadini che “in questi mesi a loro si sono affiancati per difendere sinceramente e spontaneamente la qualità del nostro bellissimo mare - scrivono le associazioni - registrano con viva soddisfazione l’interesse che si è generato proprio sul tema della qualità delle acque, della depurazione, della balneabilità in seguito alla pubblicazione del dossier del Csv Salento”.
Dal Centro Servizi Volontariato Salento di Lecce sottolineano come decine di ingegneri e biologi dell’Aqp, dell’Arpa, dell’Università di Lecce, in queste settimane abbiano cominciato ad esaminare lo stato di questo mare che ha bisogno di essere curato. Le associazioni ambientaliste, inoltre, sottolinenano come sia evidente la necessità di un maggiore controllo delle emissioni dei liquami dei depuratori, degli scarichi abusivi civili e industriali, e di tutto ciò che ancora non si conosce e che provoca danni all’ambiente. Un ringraziamento i volontari hanno inteso rivolgerlo anche a quei sindaci e amministratori che hanno voluto cogliere questa importante opportunità per fare ordine e chiarezza nell’intera questione. “Ringraziamo, inoltre, l’Aqp e la controllata società La Pura - scrivono ancora dal Csvs – che hanno dato vita alla campagna Depuratori aperti, garantendo trasparenza e crescente qualità della depurazione”. Dito puntato, invece, contro i comportamenti definiti omertosi di tutti coloro che tendono a nascondere il problema “improvvisandosi censori a tavolino delle battaglie vere di lunga data di chi difende il nostro territorio dagli assalti predatori e distruttori. O peggio, coloro che alimentano il conflitto sociale e tendono a mettere strumentalmente gli operatori turistici contro i volontari: nulla di più falso e fuorviante”.Alle associazioni ambientaliste, inoltre, preme sottolineare come in tutta questa vicenda si possa rintracciare un unico obiettivo da perseguire: quello della salvaguardia e della difesa del territorio ad ogni costo. Un accorato invito anche ai turisti e ai bagnanti affinchè, dopo l’allarmismo dei giorni scorsi che aveva provocato una vera e propria fuga dalle spiagge, riprendano tranquillamente a usufruire delle splendide acque del mare salentino. Nonostante il peggio sia ormai passato, non si spegneranno, tuttavia, i riflettori sul problema.Fonte: paese“Faremo pressioni – promettono i volontari - affinchè venga avviato uno studio serio della situazione del nostro mare, coinvolgendo le università pugliesi e la politica, che devono dirci anche la cura adatta per questa sua effettiva malattia. Vigileremo, inoltre, sull’operato dei sindaci per verificare quali misure stiano attuando per smascherare gli abusi sul sistema delle fogne. Incalzeremo, infine, l’ente gestore dei depuratori sulla trasparenza e sulla continuità della massima depurazione”.
fonte: paesenuovo.it
Pubblicato il 17/07/2009