Altri ritrovamenti e sequestri a Castro e Tricase
CASTRO - MAXI SEQUESTRO DELLA GUARDIA DI FINANZA DI LECCE. SEQUESTRATO ANCHE UN GOMMONE, PROBABILMENTE ABBANDONATO DAGLI SCAFISTI PER UN’AVARIA AL MOTORE
Dal mare cinquecento chili di droga - Centinaia di panetti di marijuana erano custoditi in borsoni affioranti dall’acqua
Castro - Quasi cinque quintali di marijuana, con ogni probabilità proveniente dall’Albania, sono stati ritrovati dai militari del comando provinciale della Guardia di Finanza di Lecce a ridosso dell’imboccatura del porto di Castro. La droga era imballata in centinaia di panetti contenuti in borsoni, affiorava dall’acqua ed era stata trascinata a riva dalle forti correnti di scirocco.
Il maxi-sequestro arriva a conclusione di un’attività di controllo delle coste adriatiche avviata quattro giorni fa nelle vicinanze della marina di Melendugno, dove i baschi verdi sequestrarono un gommone, probabilmente usato per il trasbordo della droga dalle due sponde dell’Adriatico e successivamente abbandonato perché danneggiato.
Da quel giorno, le fiamme gialle hanno esteso la loro attività sull’intera fascia costiera con l’ausilio di unità navali ed aeree del reparto operativo aeronavale di Bari. Controlli via terra e per mare, fino a quando l’equipaggio di un elicottero della finanza, sorvolando la terraferma dall’alto, non ha scorto i borsoni galleggiare a pelo d’acqua. Il recupero della droga è stato più difficile del previsto per le proibitive condizioni del mare. I militari hanno recuperato un gommone da Otranto. E’ stato trasportato a Castro via terra, per poi utilizzarlo nelle operazioni di recupero dello stupefacente. E’ stato ritrovato anche un borsone in cui gli scafisti avevano lasciato gli indumenti di ricambio, indizio che farebbe presupporre agli investigatori un probabile naufragio per il maltempo.
Con ogni probabilità, la droga proveniva dall’Albania ed era destinata a rifornire il mercato salentino in questo periodo di festa, giorni in cui la richiesta di droga nelle piazze dello spaccio lievita esponenzialmente. Poi in mare deve essere accaduto qualcosa: i trafficanti, per qualche motivo, sono stati costretti a liberarsi del carico gettandolo in mare. Forse, anche il motore dell’imbarcazione potrebbe aver subito un’avaria, facendo ripiegare i mercanti della droga per un veloce abbandono del natante e una rapida ritirata.
Anche a Tricase porto sbarca un quintale di «erba .»
Sul lido «sbarca» altra marijuana e si intensifica il pattugliamento del mare. Dopo il borsone con 25 San Silvestro un altro quantitativo di simile entità è stato rinvenuto e sequestrato nell’imboccatura dell’area portuale tricasina. Come nel primo caso, anche questa volta si tratta di 25 panetti di marijuana per un peso complessivo di circa 90 chilogrammi, portato a riva dalle onde. Il contenitore è stato notato intorno alle ore 17 da un militare della capitaneria di porto di Ancona in licenza a Tricase, che ha immediatamente allertato la centrale operativa della locale Compagnia. I militari del nucleo operativo e radiomobile sono intervenuti sul posto sequestrando il carico di droga. Con tutta probabilità la materia avvistata nelle acque di Tricase e Leuca faceva parte di un unico carico, forse trasportato con un gommone e destinato al mercato salentino. Le forze dell’ordine hanno avviato un’indagine per far luce sulla provenienza della sostanza stupefacente, intensificando i pattugliamenti in mare alla ricerca di altri corrieri in arrivo.
mauro ciardo
Pubblicato il 02/01/2010