Sopralluogo del delegato della Lega Calcio
Sopralluogo del delegato della Lega «Stadio di Gallipoli non in regola»
Longhi striglia il Comune, chiesta una serie di interventi per adeguare l’impianto
LECCE — Carlo Longhi ha dettato le regole. Ora è tutto nelle mani del Comune che dovrà trasformare la bozza di elaborato del nuovo stadio di Gallipoli in un progetto esecutivo che possa ottenere visto della Commissione di vigilanza e nulla osta degli altri organismi competenti. Sia pure a grandi linee, la strada perché il Gallipoli possa avere una sua casa nel prossimo campionato di serie B è stata tracciata ieri mattina nel corso di un incontro tra Comune, società, forze dell’ordine, e, appunto, l’ingegnere Carlo Longhi (ex arbitro di serie A) nelle vesti di delegato della Lega calcio nazionale professionisti e dell’Osservatorio sulle manifestazioni sportive del ministero dell’Interno. Il vertice si è tenuto nel vetusto e ormai inadeguato stadio «Antonio Bianco», dove il Gallipoli ha potuto disputare l’ultimo, vittorioso campionato di Prima divisione solo grazie a reiterate deroghe temporanee. Per la cadetteria, si dovrà cambiare completamente registro: non basteranno semplici ritocchi, occorrerà ricostruire l’impianto da cima a fondo. Su questo punto Longhi è stato molto chiaro: «La struttura va completamente rifatta, ai tempi d’intervento ci penserà l’amministrazione comunale, ma io penso che, sia da parte del Comune, sia da parte della società sportiva c’è la disponibilità di fare le cose». Lunga la lista delle opere, poco il tempo a disposizione: il campionato inizia a fine agosto ed è impensabile che in due mesi e mezzo si possa fare il miracolo dovendo azzerare l’esistente e riedificare un’intera struttura di sana pianta in linea con i decreti ministeriali sulla sicurezza e con il regolamento della Lega nazionale professionisti. Carlo Longhi ha provato ad elencare le incombenze: impianto di videosorveglianza, tornelli, aree di filtraggio, terreno in erba naturale. Ma è solo un accenno della lunga sequela di opere che richiederanno grossi sacrifici economici, probabilmente superiori a quelli preventivati lo scorso maggio dalla giunta municipale che aveva stimato investimenti per circa 2 milioni e mezzo di euro. Lo stadio da almeno 9.500 posti che si sta progettando avrà bisogno di nuove tribune, sala stampa, tribuna stampa, centro di videosorveglianza, adeguato numero di parcheggi. L’orientamento sembra essere quello di utilizzare l’area già disponibile senza dover ricorrere a onerosi espropri di terreni confinanti, peraltro tutelati da stringenti normative ambientali che imporrebbero il ricorso ad una variante al Putt (Piano urbanistico territoriale tematico) di competenza della Regione Puglia. «Io sono ottimista - ha però detto Longhi - perché ho visto situazioni come questa all’inizio di altri campionati.
Pubblicato il 11/06/2009