Forse si apre uno spiraglio per il futuro
la neopromossa in B è ancora senza squadra
Barba trova soci in Svizzera
Gallipoli, si apre uno spiraglio
Il petroliere: «Il Salento ci ignora, guardiamo oltre»
GALLIPOLI - «Buio cupo, disinteresse globale, apatia generale»: con queste parole, il presidente del Gallipoli calcio, Vincenzo Barba, fotografa la situazione del club jonico, appena promosso in serie B ma con un futuro incerto, almeno per il momento. Scaduto l’«ultimatum» di sabato scorso (per mezzo del quale lo stesso Barba aveva cercato aiuto e collaborazione a politici ed imprenditori salentini per salvare il progetto-calcio) e dopo l’ennesimo raduno dei tifosi di domenica, il presidente è deciso a voltare pagina. Mollare tutto e consegnare il titolo sportivo, così orgogliosamente e faticosamente raggiunto, nelle mani del sindaco Venneri, come ventilato nei giorni scorsi? Non sembrerebbe proprio, almeno a giudicare dal tono della voce e dal carattere sanguigno di Barba, deciso a portare avanti sempre le sue battaglie, sia in campo politico che calcistico: «Devo prendere atto che nessuno, a Gallipoli e nel Salento, ha accolto i nostri inviti. E questo mi rammarica, perché in questo caso la squadra di calcio rappresenta un importante volano di crescita anche per il territorio. Da qui, emerge la necessità di trovare nuovi partner, al di là dei confini locali. E’ questa l’unica chance che rimane, l’ultima possibilità per evitare di far crollare l’edificio che abbiamo costruito». Il Gallipoli, insomma, potrebbe attirare l’interesse di imprenditori «esterni». E proprio in settimana Barba incontrerà i dirigenti di un gruppo svizzero, con sedi distacccate a Napoli e Salerno, che opera in iniziative di internazionalizzazione: «Spero di dare un futuro al Gallipoli: prima di tutto viene il problema societario, della questione tecnica se ne occuperà il direttore sportivo Dimitri. Anche per la nomina dell’allenatore bisognerà aspettare qualche giorno». Per il presidente, insomma, resta il «buio cupo ». Invece, per chi segue il calcio a Gallipoli (non è certo la prima volta che Barba cerca di aggregare nuove forze attorno alla società) le nubi potrebbero diradarsi nelle prossime ore. Il punto fermo, quello di ripartenza, ha un nome e cognome, Gino Dimitri. Barba è stato chiaro, da sempre, nel dare fiducia al direttore sportivo che negli anni scorsi ha fatto le fortune del settore giovanile del Lecce e che ha messo il suo sigillo, assieme al tecnico Giannini, sulla storica promozione del Gallipoli in serie B. Il sogno, nemmeno tanto celato, degli sportivi gallipolini, sarebbe proprio quello di ricomporre la triade (Barba-Dimitri-Giannini) che tante soddisfazioni ha dato nella scorsa stagione. E non è detto che proprio in questo periodo di stallo si siano già poste le basi per un «riavvicinamento » all’allenatore della promozione. Non appena il presidente darà il «là» al direttore sportivo, si cercherà di risolvere il nodo-allenatore. Una scelta che vedrebbe in lizza appunto Beppe Giannini e l’ex allenatore della Reggina, Nevio Orlandi. Il tempo non lavora certo a favore del Gallipoli, e i tempi di allestimento della squadra (l’unica di B a non aver ancora fissato il ritiro pre-campionato) restano molto ristretti. Ma, anche in questo caso, «a Gallipoli tutto può succedere », come recitava uno striscione esposto nei giorni della promozione, tenuto conto che la squadra che poi ha conseguito la promozione è stata allestita lo scorso anno quasi con la stessa tempistica. Così come non è escluso che Dimitri abbia già pianificato tutto il suo lavoro, aspettando solo il momento opportuno per chiudere le trattative, magari già concordate con l’allenatore, anch’egli in procinto di essere solo annunciato.
Pubblicato il 14/07/2009