San Gregorio - Associazioni ambientaliste in difesa della costa salentina

Fronte comune contro l'avanzata dei lidi

SAN GREGORIO LE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE SI ALLEANO E PROMETTONO BATTAGLIA


«La costa salentina rischia grosso» fronte comune contro l’avanzata dei lidi


  SAN GREGORIO (PATÙ). . «No a nuovi stabilimenti balneari, fermiamo l’aggressione al territorio». I comitati spontanei e le associazioni ambientaliste fanno fronte comune contro la nascita di nuovi lidi sulla costa del Sud Salento e puntano a un coordinamento. Ieri sera sul promontorio della località, accanto al cosiddetto “casinu”, si sono dati appuntamento quattro comitati spontanei sorti per protestare contro gli insediamenti balneari che negli ultimi mesi stanno sorgendo in diverse marine. C’erano gli esponenti del comitato «Amici per la salvaguardia di San Gregorio», coordinato da Roberto Rippa, quelli del gruppo sorto a Santa Maria di Leuca contro l’ultimo stabilimento a ridosso del lungomare, e poi ancora i rappresentanti del comitato spontaneo che difende “Le Sorgenti” di Torre Vado contro piedistalli e pedane che dovrebbero essere collocati proprio dove sfocia un fiume di acqua dolce, infine i membri del movimento dei cittadini “Salve Salento”, che punta a difendere le quattro marine salvesi (Posto Vecchio, Pescoluse, Torre Pali e Lido Marini) dalla devastazione del cemento. Accanto a loro Italia nostra, con il presidente della sezione Sud Salento Marcello Seclì, l’archeoclub di Porto Badisco e Legambiente, rappresentata dal presidente del circolo del Capo di Leuca, Valerio Ferilli.
   Il convegno è stato organizzato sul sito in cui dovrebbe sorgere una nuova struttura, che a detta dei manifestanti andrebbe a distruggere uno degli ultimi tratti di costa libera esistenti in zona. «Un sito in cui ogni pietra ha qualcosa da raccontare - è stato il commento di Antonio De Marco, dell’archeoclub Porto Badisco - gli anziani raccontano che proprio qui sono sepolti alcuni naufraghi morti nel 1943».
   Da più parti è stata avanzata la proposta a costituire una rete che unisca le associazioni e i movimenti, visto che lo scopo per tutti è uno solo, quello di impedire il rilascio di nuove concessioni ai lidi. 

m.c.  
   
 
 


Pubblicato il 25/08/2009


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