Salve - La tragedia del Giro del Capo di Leuca

la morte del ciclista dilettante

SALVE -  MASSIMILIANO DE LUCA, 37ENNE DI LUCERA, ALL’USCITA DI UNA CURVA HA INVASO LA CORSIA OPPOSTA E NON HA AVUTO SCAMPO
  Ciclista dilettante muore in gara nello schianto contro un camioncino 

 SALVE - Finisce in tragedia il settimo «Giro del Capo di Leuca». Un ciclista di 37 anni, Massimiliano De Palma originario di Lucera, in provincia di Foggia, è morto ieri mattina intorno alle 11.30 dopo essere andato a sbattere contro un camion mentre percorreva la strada provinciale che conduce alla marina di Pescoluse.  L’impatto violentissimo con il mezzo non ha lasciato scampo allo sportivo, che è spirato durante il trasporto all’ospedale «Cardinale Giovanni Panico» di Tricase nonostante l’intervento immediato di un’ambulanza del 118. De Palma, partito alle 8 insieme a un gruppo di 620 ciclisti dal lungomare di Santa Maria di Leuca, pochi istanti prima della tragedia si trovava nel secondo gruppo di testa della competizione, insieme ai suoi compagni di squadra. Giunto in prossimità di una discesa ha tentato il distacco per portarsi in testa. Ad una curva, dove la pendenza è di soli due punti percentuali, ha affondato ulteriormente sui pedali ma la svolta a sinistra lo ha spinto   oltre la sua carreggiata, invadendo quella opposta. Proprio in quel momento stava transitando, in direzione di Salve, un motocarro Dumbo guidato da un uomo originario del posto.  Lo sfortunato ciclista è andato a sbattere sulla fiancata del mezzo agricolo, rovinando per terra. Subito soccorso è stato trasportato in ospedale ma, come si diceva, in condizioni gravissime. Poi la morte e la sospensione immediata della gara, comunicata gradualmente a tutti i gruppi che transitavano. Alcuni corridori, visto che il percorso si snoda lungo decine di chilometri e tocca vari paesi del Capo di Leuca, hanno ricevuto la notizia solo intorno alle 13.30.  I compagni di squadra ricordano De Palma come un «guerriero» del ciclismo, sempre pronto a dare il massimo e a caricare i compagni.  Figlio di Giuseppe, titolare di una nota impresa funebre di Lucera che conduceva insieme ai fratelli nella sede di via Aldo Moro, trascorreva il tempo libero in allenamenti e partecipando alle competizioni provinciali e regionali che di volta in volta lo vedevano fare incetta di punti. Non era sposato. La notizia della sua tragica fine ha destato dolore e rabbia nei familiari, nei compagni di squadra, negli organizzatori del Giro e in tutti gli appassionati di questo sport. Qualcuno ha polemizzato sulle misure di sicurezza adottate lungo il percorso di gara, chiedendo se il mezzo fosse stato autorizzato a transitare.  «Durante queste gare le strade non sono completamente chiuse», spiega Michele Grecuccio della G.C. Capo di Leuca, che ha partecipato alla gara, «si consente ai mezzi di transitare in direzione opposta, mentre i ciclisti sanno che devono mantenere la destra». Sulla dinamica dell’incidente e sull’individuazione di eventuali responsabilità c’è ora un’inchiesta. I carabinieri della locale stazione, diretta dall’aiutante Tersigio Zezza e dipendente dalla compagnia di Tricase, sono stati chiamati per gli opportuni  rilievi.

mauro ciardo


Pubblicato il 12/04/2010


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