Salve - Due indagati per la morte del ciclista

Nei guai l'autista del furgone ed un volontario della protezione civile


SALVE -  L’INDAGINE SULLA TRAGEDIA IPOTIZZA RESPONSABILITÀ PER CHI HA VIOLATO IL DIVIETO DI TRANSITO E RIMOSSO LE TRANSENNE
 

Ciclista morto durante la gara in due finiscono nei guai
  Indagati l’autista del furgone e un volontario della Protezione civile


SALVE . Ci sono due indagati per la morte del ciclista Massimiliano De Palma durante il settimo «Giro del Capo di Leuca».  Si tratta di Salvatore Sergi, 49 anni di S a l ve , del conducente del mezzo agricolo con cui si è scontrata la bicicletta della vittima, e di un volontario della protezione civile, Rocco Pasquale D’Amico, 51 anni di Ruffano, che avrebbe consentito il transito del mezzo nonostante il divieto. Nei loro confronti l’accusa è di omicidio colposo, arrivata al termine delle indagini affidate ai carabinieri di Salve diretti dal marescialloTersigio Zezza.   La svolta è arrivata lunedì sera dopo una serie di sopralluoghi e dopo che numerose persone erano state ascoltate in caserma per far luce sulla tragica fine del ciclista di 37 anni di Lucera, morto domenica mattina mentre era impegnato nella gara. Il fascicolo dell’inchiesta si trova ora depositato nell’ufficio del pubblico ministero Gugliemo Cataldi.  La tragedia, ricordiamo, si è verificata sulla strada provinciale che conduce alla marina di Pescoluse. Stando alle accuse, nonostante un divieto di transito a seguito di un’ordinanza del prefetto di Lecce, e la chiusura degli accessi alle stradine poderali con le transenne, il volontario appartenente al gruppo della protezione civile di Ruffano avrebbe spostato il blocco per consentire il transito al furgone. Una tragica fatalità ha voluto che proprio in quell’istante passassero i ciclisti e che De Palma, nell’affrontare una curva in leggera pendenza, finisse sulla fiancata del camion.   La tragedia ha costretto gli organizzatori a sospendere la gara, valida come prova per la competizione «Giro Arcobaleno» organizzata dalla Uisp. Nel corso delle indagini sono state valutate tutte le responsabilità ed è stata posta particolare attenzione su due documenti. Il primo è l’ordinanza di interdizione al traffico di alcuni tratti viari, emessa dalla Prefettura, diramata a tutte le forze dell’ordine interessate, tra cui i vigili urbani degli otto comuni toccati dal circuito e la questura del capoluogo. Trattandosi di una gara intercomunale, la competenza non spetta alle singole polizie municipali ma a un organismo superiore, come la Prefettura appunto. La strada per Pescoluse, stando all’indagine, rientrava tra quelle interdette totalmente al transito.  Il secondo documento è il regolamento di gara, dove al punto 17 veniva sottolineato che i ciclisti dovevano procedere a destra senza superare la linea di mezzeria. Ora sarà la magistratura a valutare il comportamento dei due indagati.

fonte: gazzetta del mezzogiorno 


Pubblicato il 14/04/2010


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