Salento - Turisti restano chusi nel cimitero di Lecce

Singolare disavventura per i visitatori del monastero degli Olivetani

Turisti prigionieri nel cimitero di Lecce

 

LECCE - Imprigionati per sbaglio nella chiesa dei santi Niccolò e Cataldo, nel cimitero di Lecce. La singolare disavventura è capitata ieri mattina ad un gruppo di turisti che si era avventurato nel luogo sacro alla scoperta di alcune delle più antiche testimonianze architettoniche della città.

Attorno alle 10, attratti dal fascino della splendida facciata medievale, i visitatori sono entrati nella chiesa (XI secolo), dove poco prima era terminata una funzione religiosa. Rapiti dai fregi e dall’atmosfera antica, hanno seguito per istinto il percorso che, attraverso la sagrestia, conduceva direttamente nel chiostro del monastero degli Olivetani, oggi sede del Dipartimento di studi storici dell’Università. Una scoperta che ha premiato la loro intraprendenza, svelando ai loro occhi uno tra i luoghi più suggestivi di Lecce. Inutile dire, che attardare lo sguardo su tanta bellezza è stato d’obbligo. Ma pochi minuti sono bastati per trasformare la gradevole sorpresa in uno spiacevole contrattempo. Mentre i visitatori “rubavano” qualche scatto con le macchinette fotografiche, dall’altra parte il parroco procedeva inconsapevole al loro “castigo”. Terminata la funzione, infatti, non si è reso conto che i visitatori erano all’interno del chiostro e prima di andar via ha serrato con le solite mandate l’ingresso della basilica.

Tornati sui loro passi, i turisti hanno trovato la chiesa ormai vuota e silenziosa ed il portoncino saldamente sbarrato. Inutili i tentativi di dar voce all’esterno e percuotere la porta per farsi udire da qualcuno (il cimitero, si sa, è luogo di pace). Dopo vari tentativi, non rassegnati all’assurda prigionia, hanno messo mano ai cellulari facendo partire segnali di «sos» a destra e a manca, fino a che la richiesta di soccorso non è stata raccolta dalla polizia municipale. In meno di un quarto d’ora i vigili urbani hanno raggiunto il cimitero, allertando nel frattempo anche gli addetti della società Lupiae, che ha in gestione i servizi cimiteriali. Il personale ha provveduto a rompere il lucchetto e a liberare i malcapitati che, fra preghiere e invocazioni, avevano atteso che si mettesse fine alla permanenza prolungata fra altari e confessionali. Una piccola «penitenza» da dedicare ai propri cari nel giorno di Ognissanti.

fonte:gazzettadelmezzogiorno


Pubblicato il 02/11/2011


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