Il problema di chi risiede nelle marine del basso adriatico
NOVAGLIE - «Costretti a pagare tariffe per chiamate dall’estero, pur rimanendo con i piedi in Italia».
Da tempo i residenti delle località marine tra Tricase e Santa Maria di Leuca si lamentano per un disservizio degli operatori telefonici. In pratica le più potenti antenne di telefonia mobile esistenti in Grecia e in Albania hanno la meglio su quelle italiane e i cellulari accesi da questa parte dell’Adriatico captano il segnale estero e non quello nazionale. Tutto a danno delle tasche degli utenti.
I maggiori disagi si registrano nelle marine di Novaglie (Alessano) e Ciolo (Gagliano del Capo). Qui non sono pochi i residenti che trascorrono anche i mesi invernali, insieme agli operatori commerciali titolari di bar e ristoranti.
«Appena si arriva sulla costa - fanno osservare - sul telefonino cominciano ad apparire messaggi del tipo “Benvenuto! La tua tariffa per chiamare l’Europa è Eurotariff ”. Per assurdo - stigmatizzano le “vittime innocenti” - se si compone un numero di un utente di Alessano o Gagliano del Capo, bisogna pagare tariffe come 51,6 centesimi al minuto (l’esempio dell’opera - tore Vodafone) e altri 22,8 centesimi solo per ricevere. In questa maniera non facciamo in tempo a ricaricare le schede che già vengono prosciugate». Ma non è tutto, perché le proposte dell’operatore greco sono tante. Per esempio si può chiamare con la tariffa “Passpor t” per parlare nel paese ellenico e in Europa con la propria tariffa nazionale più un euro, oltre a ricevere chiamate al costo di un euro ogni trenta minuti. Non è solo un problema di soldi. «I messaggi più dissacranti sono quelli che ti ricordano che per chiamare l’Italia occorre il prefisso +39, come se questo lembo di terra godesse dell’extrater ritorialità».
mauro ciardo
Pubblicato il 13/11/2009