Salento - ruspe contro gli abusi edilizi

Un milione di euro per gli abbattimenti

Salento:  ruspe contro villette abusive


 
Decine le demolizioni previste, spesso di case in località turistiche nelle marine o campagna. Un milione di euro per gli abbattimenti. I primi 20 a Frigole, San Cataldo, Casalabate, Torre Rinalda, Villa Convento e a San Ligorio 
 
Il Comune di Lecce affila le armi per l’ultimo round contro gli abusi edilizi compiuti nel territorio. Ed almeno venti edifici si preparano a cadere nei prossimi giorni sotto i colpi delle ruspe nel quadro di un piano di demolizioni che ad oggi prevede già un centinaio di interventi. Il programma degli abbattimenti è stato definito dal Nucleo di vigilanza del settore Urbanistica e riguarda tutti quei manufatti, soprattutto case, che non hanno potuto beneficiare dell’ultimo condono edilizio, stabilito dal Governo con la legge 326 del 2003.
Villette di campagna o al mare, ampliamenti di locali e capannoni, ma anche comprensori residenziali a pochi chilometri dalla costa: sono centinaia i casi di strutture edificate in zone sottoposte a vincolo e dunque non comprese nel novero delle situazioni sanabili. E per tutti quei proprietari che contavano di rimediare ad un abuso in realtà «irreparabile», la legge 326 si è trasformata in un boomerang, cancellando definitivamente le speranze affidate alle richieste di condono. A questo punto le domande rigettate hanno seguito un destino diverso, finendo nel computo dei casi da verificare sul campo ed avviare successivamente a demolizion e.  Il lavoro di ricognizione è stato svolto a partire dal 2003 dal Nucleo di vigilanza, coordinato dal geometra Pippo Scordo. Un gruppo di tre tecnici che fa capo all’assessorato ed al settore Urbanistica, guidati, rispettivamente, dall’assessore Rober to Marti e dall’architetto Luigi Maniglio.
Ma veniamo ai numeri. Le verifiche compiute fino ad oggi hanno portato alla chiusura di 100 pratiche relative a situazioni non sanabili. E per 20 di queste sono già maturate tutte le condizioni per l’immediato abbattimento, che comincerà nei prossimi giorni. Si procederà subito con le case - cinque delle quali sono anche abitate - e la circostanza richiederà quindi lo sgombro dei nuclei. In questi casi i tecnici comunali dovranno avvalersi precauzionalmente dell’ausilio delle forze dell’ordine, che affiancheranno i propri agenti ai responsabili del Comune ed agli operai incaricati degli abbattimenti.  Le demolizioni sono state programmate in tutto il territorio comunale, in particolare a Frigole, San Cataldo, Casalabate e Tor re Rinalda, ma anche nella frazione di Villa Convento e a San Ligorio. Tutte quelle zone, insomma, sottoposte a vincoli paesaggistici, ambientali o urbanistici (non si può edificare, ad esempio, lungo la fascia costiera per una profondità di 7 chilometri). In previsione degli interventi, l’amministrazione comunale ha stanziato in bilancio la somma di un milione di euro.  L’azione del nucleo di vigilanza per contrastare l’abusiv ismo edilizio si sviluppa in stretta sinergia con la Procura della Repubblica, che parallelamente procederà ad una serie ulteriore di demolizioni già pianificate dai propri uffici in seguito a riscontri diretti. Oltre ai cento casi già accertati, per i quali sono stati pianificati gli abbattimenti, esistono altrettanti dinieghi di domande di condono ora al vaglio degli uffici. E sono tutte pratiche destinate a tramutarsi in demolizioni. E’ da ricordare che solo nel 2003 nel Comune di Lecce sono stati eseguiti 50 sequestri di immobili e nel 2007 il Nucleo di vigilanza ha proceduto a due abbattimenti: una villa a San Cataldo ed una casa a San Ligorio. Ora i tempi sono maturi per dar corso ai nuovi interventi a tutela del territorio. Questa volta sono tanti. E le ruspe stanno già scaldando i motori.

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I cinque vincoli paesaggistici del territorio salentino
 
 
 

Un territorio vasto ma al tempo stesso «largamente» vincolato. Sono 238 i chilometri quadrati che includono Lecce, le frazioni e le marine. E proprio il mare, la natura e la storia di cui è ricco il capoluogo rappresentano il giusto limite all’espandersi incontrollato di iniziative edilizie.

La legge 326 del 2003 ha stabilito il condono escludendo tassativamente le zone sottoposte a tutela, che nel caso di Lecce rappresentano più dei due terzi del territorio. Il regime di vincolo, infatti, vale per 5 fattispecie.
Il primo è di natura archeologica
ed interessa soprattutto l’area dell’antica Rudiae con la necropoli messapica (circa 90 ettari).
C’è poi il vincolo storico-artistico, che impedisce di intervenire su palazzi ed edifici del centro storico (in tutto 272 immobili).

Altro vincolo è quello idrogeologico, che comprende alcune zone della città e buona parte della fascia costiera, per complessivi 2.740 ettari.
Anche il vincolo paesaggistico difende dagli abusi un’ampia porzione del territorio, interessando oltre all’intera fascia costiera, anche le aree extraurbane del capoluogo estendendosi in alcuni punti fino al margine Nord Est del territorio costruito.
Esistono infine i vincoli naturalistico -ambientali, previsti anche nel «Putt», il Piano urbanistico territoriale tematico per il paesaggio. In questo ambito ricade quella che è l’area di maggior pregio del capoluogo, ovvero il parco regionale del bosco e delle paludi di Rauccio. La riserva ha un’estensione di 625 ettari, comprendendo anche la zona umida di «Specchia di milogna», i bacini costieri dell’Idume e Fetida con i relativi canali, una vasta area agricola destinata a colture orticole e arboree nonché le ampie zone incolte destinate a pascolo tra le canalizzazioni Gelsi e Rauccio ed infine l’agglomerato edilizio di Torre Chianca e Torre Rinalda.


Pubblicato il 16/04/2009


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