Balneazione possibile su tutta la costa
Mare di Puglia promosso
Secondo i parametri di legge, nessuna spiaggia subisce il divieto di balneazione
Tra Goletta Verde, le Vele e le bandiere blu. Il mare di Puglia è monitorato in continuazione. Ma le classifiche sono termometri e traduzione di umori che esulano dalla «freddezza» del dato scientifico. La fotografia dell’Arpa, l’Agenzia per i controlli ambientali che è tenuta a farlo per legge, invece rifugge da descrizioni oleografiche dei luoghi. Solo dati, numeri. E i numeri dicono che, quanto ai parametri di legge, nessuna delle spiagge di Puglia subisce l’onta del divieto di balneazione. Nessuna, neanche si avvicina ai valori soglia oltre i quali scattano le misure di divieto. Tranne, va detto, quei punti (cinque in tutto scorrendo le coste di Puglia) dove la presenza di fabbriche o di scarichi di fogna impone per legge, al di là dei dati sulla qualità delle acque (e in alcuni casi i dati non sono da meno rispetto a quelli delle spiagge regolarmente frequentate), il divieto di balneazione «per altri motivi». Nella speciale graduatoria spiccano le zone di marina di Fantine (Chieuti, nel Foggiano), Pietre nere (Lesina), Largo lungo (Ischitella), Grotta del Turco (Peschici), Vieste, Margherita di Savoia, Torre Santa Sabina (Carovigno, in provincia di Brindisi), lido Cerano (Brindisi), Otranto, Torre San Gregorio (Patù, in provincia di Lecce), Torre Pali-Isola delle fanciulle e Isola Pazze (Ugento), Posto Li Sorci (Gallipoli), Torre Inserraglio (Nardò), Porto Cesareo, Manduria zona vecchia Salina, Torre Ovo (Torricella), spiaggia Le Canne (Pulsano), Capo San Vito (Taranto), Castellaneta Marina.
Pubblicato il 12/05/2009