Salento - Nessun pericolo dai depuratori

Interventi da parte della società

 INTERVENGONO L’AMMINISTRATORE DI «PURA» MAURO SPAGNOLETTA E IL DIRIGENTE DELL’ENTE IDRICO VITO PALUMBO -  L’Aqp smentisce ogni allarme «Nessun pericolo dai depuratori».   Rispedite al mittente le accuse delle associazioni. «Tutto nella norma»

 Salento - «Le acque che finiscono in mare o nei canali sono depurate secondo i parametri previsti dalle tabelle». Arriva dall’Acquedotto pugliese e dalla società di scopo «Pura», che gestisce gli impianti, una rassicurazione dopo gli allarmi lanciati l’altro giorno dalle associazioni ambientaliste del Capo di Leuca. Sos costa Salento, i circoli Legambiente «Capo di Leuca» di Gagliano e «Giglio delle dune» di Salve , insieme a «Coppula tisa» di Tricase, nel corso di un forum a Tiggiano avevano puntato l’indice contro la presenza di schiume allo sbocco delle condotte in mare a Corsano e Tricase, e contro il malfunzionamento degli impianti di Castrignano del Capo e Salve.  Una descrizione che secondo Aqp non corrisponde al vero, anzi sarebbe l’esatto contrario. «Gli impianti salentini sono tra i migliori in Puglia – sostiene l’amministratore unico di «Pura», Mauro Spagnoletta – perché costruiti con moderni criteri. Grazie a questi abbiamo risolto situazioni di vera emergenza igienico-sanitaria, basti pensare a quello che veniva versato in mare a Gallipoli non più di dieci anni fa. Siamo sicurissimi dell’ottimo funzionamento degli impianti sotto accusa, da cui otteniamo una depurazione al 99 per cento. Il restante un per cento è dovuto a fattori fisiologici non imputabili ad Aqp ma alla cattiva abitudine di gettare nelle condotte qualsiasi tipo di materiale, che finisce per intasare le macchine». Secondo il manager, concorrono al problema in piccola percentuale anche le acque meteoriche che, anziché nelle condotte della fogna bianca, finiscono in quelle della nera. Alcuni comuni come Gagliano, ad esempio, nel corso degli anni hanno promosso battaglie per evitare i «bypass» abusivi che spesso mandano in tilt il tronco fognario allagando Salignano. «Le acque che escono dal depuratore di Castrignano – illustra Spagnoletta – non vanno a finire nel mare di Leuca, ma si perdono nel canalone di San Vincenzo. Non potrebbero nemmeno farlo perché la parte finale della depressione è antropizzata. A Corsano il livello di depurazione è quello della tabella 4, quindi molto spinto – sottolinea – a Tricase la scelta del recapito finale nel canale del Rio non è stata nostra ma della Regione, infine a Salve i problemi di intasamento dei filtri sono stati risolti, fermo restando l’invito agli utenti a non gettare rifiuti non domestici nelle tubature». 
«Quello che vogliamo lanciare è un messaggio rassicurante – aggiunge Vito Palumbo, dirigente Aqp – i depuratori non inquinano ma trattengono le sostanze inquinanti. Non devono essere demonizzati ma considerati necessari per la salvaguardia del territorio».  

mauro ciardo


Pubblicato il 19/05/2010


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