Salento - Le strade ridotte a discariche.

Numerose le denunce dei turisti.

Le strade del Salento ridotte a discariche. Tonnellate di «monnezza» mai raccolta
L'appalto è insufficiente, numerose le denunce dei turisti
La Provincia di Lecce spende 600mila euro all’anno


Salento - Lungo gli oltre duemila chilometri di strade provinciali ci sono più di cinquemila tonnellate di rifiuti. Il dato emerge per la prima volta e supera abbondantemente le previsioni che sinora era state fatte dalla Provincia di Lecce.

LA SITUAZIONE La stima è dell’Axa, l’azienda che gestisce l’appalto per le bonifiche dei cigli stradali, lungo i quali si scorge l’altra faccia del Salento da cartolina che è la sua perfetta antitesi. Quella che scivola sotto gli occhi di chiunque percorre i nastri d’asfalto su qualsiasi direttrice: da Squinzano a Leuca, da Gallipoli e Otranto. Senza contare le strade statali, comunali, interpoderali: altre migliaia di chilometri lungo i quali giace abbandonata una quantità ancora imprecisata di spazzatura che nessun si cura di prelevare. Micro e macro discariche a cielo aperto che deturpano il paesaggio rurale e costiero, frutto di una sconsiderata abitudine dei cittadini che li porta a disfarsi dove capita di tutto quello che non serve. L’educazione

L' EDUCAZIONE - Fenomeno allarmante cui molti salentini sembrano assuefatti, ma che non sfugge all’occhio attento dei turisti. Sono i visitatori, infatti, a inserire le strade pattumiera in cima alla lista delle lagnanze. E l’andazzo non accenna a cambiare, malgrado i richiami a una cultura ecologica che dovrebbe essere corredo immancabile nell’educazione del cittadino diligente. I continui sequestri di discariche abusive fatti dalle forze dell’ordine dicono che la situazione è forse fuori controllo e che tutto quello che si fa non basta. Ci vuole ben altro. Un’adeguata azione di contrasto, ma soprattutto educazione ad ampio raggio, iniziando dalle scuole materne. Al fenomeno degli abbandoni incontrollati si aggiungono i veri e propri illeciti commessi dalle aziende, le quali piuttosto che conferire gli scarti di lavorazione rispettando le norme li accatastano sul suolo provocando veri e propri disastri ambientali.

GLI INTERVENTI - La Provincia di Lecce spende 600mila euro all’anno per ripulire le strade di sua competenza, cioè 1 milione e 800mila euro in tre anni. Tanto dura l’appalto vinto da Axa che si è impegnata a smaltire in tutto 700 tonnellate di rifiuti. Ma è come togliere acqua dal mare, visto che spesso le discariche a cielo aperto si riformano quasi istantaneamente. E poi che fine fanno le restanti 4.300 tonnellate di monnezza disseminati lungo le arterie stradali? Probabilmente resteranno sul terreno finché non si penserà a un’azione radicale che dovrà necessariamente passare attraverso la formazione di una nuova cultura. Axa impiega 356 giorni all’anno una squadra specializzata di dodici operai per prelevare il materiale abbandonato lungo le strade, soprattutto nelle piazzole di sosta infestate da Eternit, plastica, sacchetti e cartacce. Sei sono, invece, i mezzi meccanici, come i camion dotati di speciali bracci meccanici.

IL PRESIDENTE - L’azienda interviene in modo sistematico sulla base delle segnalazioni delle polizia provinciale. «Noi abbiamo messo a punto un programma organico per salvaguardale il territorio dal fenomeno degli abbandoni incontrollati - ricorda il presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone -. È partito un accordo con i sindaci e sta per essere avviata un’iniziativa con il Provveditorato agli studi per un programma educativo nelle scuole. Nello stesso tempo sarà avviata una campagna informativa sui mezzi d’informazione. Insomma, ce la stiamo mettendo tutta per risolvere un problema che ci viene spesso segnalato dai turisti e verso il quale abbiamo organizzato una strategia complessa e mirata», conclude Antonio Gabellone.

fonte: corriere del mezzogiorno a firma Antonio Della Rocca


Pubblicato il 17/01/2011


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