Salento - L'invasione di Radio padania

Slogan contro il Sud e programmi infarciti di frasi offensive

Radio Padania «invade» il Salento 
  Il sindaco di Alessano: «Programmi infarciti di troppe frasi offensive»
di TONIO TONDO

ALESSANO - Buongiorno Terronia, provincia della Padania. Dal 17 dicembre i salentini possono ascoltare le trasmissioni di Radio Padania Libera, l’emittente della Lega Nord. Ce l’ha fatta Bossi a far viaggiare via etere il suo messaggio fin nella profonda Puglia, al confine “De finibus terrae” di Santa Maria di Leuca, limite un tempo della civiltà italica ed europea. L’aveva promesso l’amministratore unico Cesare Bossetti: «Far conoscere le idee della Lega sul federalismo - spiega - potrebbe portare dei benefici anche al Sud».

Da Alessano, terra di antenne e ripetitori, la voce dei “lumbard” rimbalza ogni giorno sulla frequenza di 105,600Mhz: notiziari, canzoni tradizionali della Lombardia e del Veneto, dibattiti a microfono aperto per i radioascoltatori del Nord. I temi preferiti: gli extracomunitari e i meridionali. I primi brutti e sporchi, da tenere lontani oppure chiusi nelle fabbriche. I secondi rubano i posti di lavoro ai settentrionali nella scuola e in tutti gli enti pubblici. Lo slogan ricorrente: «Roma ladrona». Nulla di nuovo sotto il sole per chi conosce il vocabolario dei leghisti. Ma gli eventi non arrivano per caso.

E sulla diffusione al Sud delle frequenze della radio leghista circolano diverse spiegazioni. Una, gettonata dagli stessi leghisti, è quella politica. I leghisti sentono il vento in poppa e sognano di far crescere il loro potere. A Roma alzano la voce e premono su Berlusconi: «Andiamo al voto». Più consensi nelle regioni settentrionali è tra le ipotesi possibili. Ma anche i pochi voti del Sud contribuiscono a far crescere le percentuali. Il compito principale di radio Padania è contribuire al successo elettorale della Lega. A questa motivazione se ne aggiunge un’altra.

Perché la scelta del Salento e della Puglia? In primo luogo i leghisti riscaldano il cuore dei radioascoltatori con il messaggio federalista, presentato come una sorta di paradiso terrestre nel quale tutti, al Nord e al Sud, vivranno nel migliore dei mondi possibili. Ciascuno comanda a casa propria, è sempre una bella frase, in qualsiasi punto della Terra. Ma c’è poi un filo che tiene insieme emozioni e politica. Ai “lumbard” sono simpatici pugliesi e salentini. Siamo considerati i meridionali più vicini al Nord.

Matteo Salvini, europarlamentare della Lega e direttore di Radio Padania Libera, in un’intervista, spiegò bene la strategia, a cavallo della buona umanità e della politica delle piccole patrie: «Ho molti amici salentini e conosco bene la situazione della regione che non ha un’unica identità: c’è Foggia, Bari, il Salento. Lecce vuole staccarsi da Bari e creare una propria realtà istituzionale. Noi simpatizziamo per tutti i territori a vocazione secessionista e indipendentista. Per questo tra tutte le zone della Puglia abbiamo optato proprio per Alessano».

E‘ questa la sorpresa: il Salento «secessionista» piace alla Lega. Ogni pezzo d’Italia è potenzialmente secessionista, soprattutto quando la crisi economica rende scarse le risorse. Questa storia presenta contorni ambigui, da definire meglio. Intanto, per un sortilegio della politica italiana, Radio Padania Libera è considerata una radio comunitaria. Cioè una radio che produce servizi culturali per aree geografiche e popolazioni minoritarie. Un modo per non abbassare la bandiera del pluralismo informativo e culturale di fronte alle radio commerciali che vivono con gli spot.

In Italia ci sono due radio comunitarie: la cattolica “Radio Maria” e, appunto, quella leghista. Queste radio hanno dei vantaggi. In base alla legge finanziaria del 2001 possono acquisire frequenze in deroga ai regolamenti locali. E’ sufficiente che la frequenza acquistata non disturbi le altre. Sono necessari 90 giorni per usufruire del silenzio-assenso. Un’altra norma, del 2005, destina poi un milione alle due emittenti, da dividere in parti uguali. La radio leghista è attivissima nella permuta, negli scambi e negli acquisti-vendite delle frequenze. Da alcuni anni è in pieno svolgimento la campagna di colonizzazione dell’etere, incluse le aree meridionali. Secondo alcuni esperti, la finalità di questo attivismo non è politico ma solo economico, cioè valorizzare le frequenze per poi cederle ad altri operatori. Queste azioni, comuqnue, galvanizzano i fans di Bossi. «Conquisteremo il Sud», dice un radioascoltatore. E molti ripetono una giaculatoria: al Nord vive la gente onesta, al Sud c’è la mafia. L’ordine regna in Lombardia e nel Veneto, l’abusivismo nel Mezzogiorno. Ma la Lega fa l’occhiolino ai salentini e ai pugliesi, diversi rispetto al resto del Sud. «Nel Salento trascorrerò le vacanze, in Campania non andrò mai», promette Matteo Salvini.

fonte: gazzetta del mezzogiorno


Pubblicato il 05/01/2011


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