Il Sud Salento invaso dai rifiuti
L’impietosa avanzata dell’immondizia
Da Squinzano al Capo di Leuca, tutto un proliferare di rifiuti in strada
Salento - Arte, barocco, mare e immondizie. La stagione ormai avviata sta mostrando ai tanti turisti che affollano il Tacco d’Italia il volto osceno di un Salento tracimante di rifiuti. Da Squinzano a Parabita, da Galatone e Neviano, passando per le «perle» delle due coste, Gallipoli e Castro, l’immon - dizia sta ormai diventando una ripugnante costante del paesaggio. Cassonetti stracolmi, sacchi gettati in strada rovistati dagli animali, chiazze marroni con i resti degli alimenti in putrefazione, odori nauseabondi, televisori, frigoriferi, mobili, materassi gettati ovunque. Così il Salento d’amare diventa un Salento da sporcare. A cominciare dal capoluogo, dove il problema dello smaltimento degli ingombranti rischia ormai di degenerare. Un esempio eclatante è via vecchia San Cesario. Sul ciglio della strada si è creata nel giro di qualche settimana una enorme discarica a cielo aperto, proprio in prossimità di un’area residenziale. Accanto ai bidoni della spazzatura si può trovare di tutto: divani rotti, frigoriferi arrugginiti, televisioni e armadi sfasciati, suppellettili e quant’altro.
E la situazione peggiora di giorno in giorno perché molti leccesi, non sapendo dove eliminare gli oggetti ingombranti, hanno scelto il sito in questione come luogo deputato allo smaltimento. «E’ una vergogna - dice una pensionata che abita a pochi metri dalla discarica abusiva - vengono a tutte le ore impunemente a sbarazzarsi di rifiuti ingombranti di ogni tipo. L’altra sera, attorno alle 22, una madre con la figlia sono scese dalla macchina, una Lancia Y, e con assoluta nonchalance hanno gettato in strada due enormi materassi matrimoniali». Stesso discorso in via Presta e via Marcianò, ormai diventate un punto di riferimento per chi deve sbarazzarsi di frigoriferi, materassi, vecchi mobili o televisori in disuso. E se aumentano esponenzialmente gli sporcaccioni, cresce anche l’esasperazione di molti cittadini che vorrebbero invece vivere in un Salento pulito e decoroso. In un Salento, appunto, d’amare. Da Parabita a Squinzano, si moltiplicano gli avvisi e i cartelli affissi vicino alle discariche da residenti irati che chiedono rispetto per il territorio e comportamenti civili da parte dei salentini. Appelli lanciati qualche settimana in tono lieve, anche ironico, ma che con il passare dei giorni ed il pauroso aumentare dei rifiuti gettati ovunque, sono poi diventati delle vere e proprio invettive. Insomma, il mare azzurro, le spiagge ed i centri storici del Salento rischiano di diventare gli attori non protagonisti dell’estate 2009, adombrati dalla “monnezza”. «Purtroppo uno scenario del genere rovina tutto ciò che di bello avete qui in Puglia», dice Sara, una turista milanese, indicando una catasta di rifiuti sul lungomare di Gallipoli. Ha scelto il Salento perché pensava di fare un tuffo nella natura. Non sa se tornerà il prossimo anno.
fonte: gazzetta del mezzogiorno
Pubblicato il 07/07/2009