Salento - Invaso dai rifiuti

La protesta di 15 sindaci salentini

Lecce, 15 sindaci:  «Invasi dai rifiuti» 
 
 
 
 

LECCE - Si moltiplicano i disagi e le difficoltà nella gestione dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani a causa del collasso dell’impianto “Sud gas” di biostabilizzazione di Poggiardo. Quindici sindaci dell’Ato Lecce 2 (Diso, Andrano, Tricase, Castro, Santa Cesarea Terme, Minervino, Ortelle, Spongano, Poggiardo, Maglie, San Cassiano, Botrugno, Gallipoli, Surano, Bagnolo), denunciano una situazione deprecabile che da mesi si sta verificando nei centri abitati con migliaia di contenitori dei rifiuti “porta a porta”, pronti per essere smaltiti, ma che puntualmente rimangono pieni di spazzatura.

I temi dell’ambiente restano pertanto in primo piano in provincia di Lecce e in particolare nel Basso Salento. Per fortuna che nella giornata di ieri, intorno a mezzogiorno, in extremis la fascia costiera che da Santa Cesarea Terme collega Tricase porto, attraverso la marina di Castro, la marina di Marittima e di Andrano, è stata spazzata dalla società consortile, Progetto Ambiente “Menhir”, invasa da rifiuti depositati da alcune settimane. «Ho dovuto più volte sollecitare e minacciare l’azienda per la raccolta dei rifiuti - spiega irato il sindaco di Diso, Fernando Antonio Minonne - a causa delle vibranti proteste registrate tra i turisti e residenti, esasperati della situazione in cui sono costretti a vivere in compagnia dei cumuli di spazzatura». Ma se si è intervenuti solo nella giornata di ieri lungo la fascia costiera, i disagi permangono nei centri abitati; ecco la ragione per la quale i sindaci attraverso un documento sottoscritto, chiedono al prefetto di Lecce, al commissario per l’emergenza ambientale Nichi Vendola e al presidente della Provincia, Giovanni Pellegrino, un incontro urgente per i gravi disservizi ed inefficienze che da mesi si stanno registrando nei vari Comuni. «Da parte di tutte le popolazioni interessate si levano ferme proteste - scrivono i sindaci - riconducibili essenzialmente ad una impossibilità di eseguire una puntuale raccolta dei rifiuti. Ciò comporta un servizio a singhiozzo che non può tenere conto delle previsioni di contratto, sia quanto alla frequenza sia quanto alla puntualità dei passaggi. Inutile ribadire quanto già a tutti noto circa le lunghissime code dei mezzi che sostano presso gli impianti di Poggiardo e Cavallino, che non sono obiettivamente nelle condizioni di permettere la chiusura del ciclo di raccolta, discarica e smaltimento». Una situazione preoccupante e pericolosa anche ai fini dell’ordine pubblico e della salute. «L’elevato costo previsto e da sostenersi a carico dei Comuni - viene sottolineato - appare del tutto sconsiderato se si assiste, come è di tutta evidenza, ad un funzionamento a singhiozzo delle relative attività; ne consegue che non si è in grado di garantire la necessaria pulizia e la salubrità del territorio, soprattutto nei Comuni a particolare vocazione turistica». I quindici sindaci lanciano infine un allarme. “Non si vorrebbe assistere, soprattutto alla luce della maggiore affluenza turistica durante l’estate, ad una seconda Napoli. Non possiamo mai accettare che le carenze organizzative e strutturali del servizio mettano a repentaglio la salute delle popolazioni ed il futuro stesso del nostro territorio». I cittadini, intanto, stanchi di vedere i contenitori dei rifiuti pieni davanti alle proprie case, minacciano di andare a svuotarli all’ingresso del portone delle sedi municipali, per la situazione esasperata che quotidianamente sono costretti a vivere e a vedere. 

fonte: gazzetta del mezzogiorno
 
 


Pubblicato il 14/06/2009


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