Salento - Finita la favola del Gallipoli Calcio

Si dimette l'allenatore - Giocatori senza stipendio da mesi


"Calciatori non hanno soldi per mangiare"
L'addio amaro di Giannini al Gallipoli
Il tecnico della promozione in B lascia: «La società non ci merita. Non c’è un euro, i giocatori sono sconfortati»

 

GALLIPOLI — «Da troppo tempo andava così, cioè male. E non me la sento più di "coprire" le colpe di una società che non lo merita. Ho capito che dovevo andare via quando ieri sera (domenica sera, ndc) ho visto lo sconforto dipinto sugli occhi dei miei giocatori, nel momento in cui gli è stato detto che non ci sono più soldi. E ora, chi ha ancora a cuore il Gallipoli esca allo scoperto». E’ come togliersi un peso dallo stomaco, dopo mesi di compromessi, «per il bene della squadra e dei tifosi», di dimissioni già annunciate e poi revocate nel giro di 24 ore. Ma Beppe Giannini ha capito che «è venuto il momento di lanciare un segnale forte», e questa volta le sue dimissioni sono reali, irrevocabili (unitamente a quelle di tutto il suo staff tecnico), come spiega lo stesso tecnico romano nel corso di una conferenza stampa tenutasi ieri pomeriggio in un noto albergo gallipolino, a 24 ore dalla sfida con la Triestina: «Nella squadra, ormai, non c’è più serenità. Ed è giunto il momento di individuare le responsabilità. Qui, a Gallipoli, non esiste una vera società di calcio, se pensate che i giocatori sono senza stipendio da cinque mesi e devono pagarsi la cena in autogrill quando vanno in trasferta. I D’Odorico, padre e figlio avevano garantito la gestione finanziaria della società fino a marzo, ma questo non sta accadendo. Il rischio di andare alla deriva è reale, ma io resto sempre convinto del fatto che questa squadra abbia i mezzi per salvarsi, a patto che qualcuno possa valutare questo delicato momento ed intervenire in prima persona». Quel «qualcuno», che resta senza nome e cognome, pur essendo più volte invocato da Giannini nel corso della conferenza stampa, sembra riprodurre quasi fedelmente l’indentikit di Vincenzo Barba, l’ex presidente protagonista la scorsa estate del lungo e travagliato passaggio di consegne a Daniele D’Odorico. «Non faccio nomi, sono solo un allenatore di calcio, non un dirigente e nemmeno un politico - spiega Giannini -. Spero solo che chi ha a cuore il Gallipoli possa capire la drammaticità del momento ed intervenire. L’unica mia speranza è che il calcio a Gallipoli possa continuare». Appunto, i giocatori, chiamati già stasera a scendere ancora in campo per difendere i colori sociali del Gallipoli contro la Triestina. «Mi è bastato guardarli in faccia per capire che il mio compito qui è finito. Non posso chiedere concentrazione a chi sta soffrendo, per se e per la propria famiglia. Il Gallipoli merita di una società migliore. E penso ancora che si possa salvare». Magari con un successore che la società sta provando a individuare in queste ore: il nome che si fa è quello di Fernando Orsi.

 


Pubblicato il 23/03/2010


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