Patù - problema acqua

Tensione tra Comune e società Aqp

 PATÙ I CITTADINI SEGNALANO I DISAGI IN MUNICIPIO, L’ENTE IDRICO SMENTISCE: «È TUTTO A POSTO». E IL SINDACO INSORGE


«Guerra dell’acqua» è alta tensione fra Comune e Aqp

 PAT Ù . «Scenderemo in piazza per difendere il nostro diritto ad avere l’acqua». Comune e Acquedotto pugliese ai ferri corti sulla mancata erogazione dell’ac - qua nell’abitato, che in vista dell’estate rischia di mandare di nuovo in tilt i servizi turistici e le utenze domestiche.
   Il problema si trascina da anni e l’esasperazione dei residenti ha raggiunto il culmine lo scorso novembre, quando il sindaco Angelo Galante si presentò in prefettura pronto a restituire per protesta la fascia tricolore nelle mani del prefetto e rimettere la carica. Oggi l’ente locale e Aqp sono di nuovo «in guerra» dopo le segnalazioni dei cittadini al municipio.
   Aqp da parte sua ha risposto con una nota in cui rileva l’esatto contrario. L’acqua ci sarebbe e pure in abbondanza, visto che nell’abitazione di un utente che aveva lamentato il disagio i tecnici avrebbero registrato una portata di 30 ml anziché i 5 previsti. Aqp avrebbe allargato poi il suo raggio di azione ad altre zone del paese, senza trovare disfunzioni. Su tutte le furie il sindaco. «Si stanno prendendo in giro i cittadini - tuona Galante - com'è possibile che l’Acquedotto risponda in questa maniera dopo che decine di utenti sono venuti in municipio a lamentare il disagio? Il nostro ufficio tecnico ha inviato una nota in cui si elencavano con esattezza almeno dodici siti con carenza d’acqua e non credo che i cittadini si stiano divertendo».
   Dalla nota dell’ufficio tecnico si rileva che le strade maggiormente penalizzate sono via Giovanni XXIII, via Piave, via Tasso, via Marconi, via Giovanni Romano, la villa comunale don Tonino Bello e lo stesso municipio, in via Giuseppe Romano. «Ora basta - incalza Galante - si sta portando la gente all’esasperazione. Vogliamo sapere se esiste un preciso disegno per boicottare il nostro paese, intanto noi siamo pronti a scendere in piazza e a tenere un consiglio comunale aperto, per denunciare pubblicamente la situazione». Insomma in questo clima infuocato non ci sarebbe nemmeno acqua da gettare sul fuoco. 
 
 
 
 
  
 


Pubblicato il 22/05/2009


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