Patù - Morte del giovane M. Pedone

Il Paese è ancora sotto choc

PATU’ -  Il paese è ancora sotto choc dopo i funerali di Marco Pedone, il primo caporalmaggiore degli alpini morto sabato scorso in Afghanistan insieme ad altri tre commilitoni.


Patù - Ieri non è stato facile il risveglio dei concittadini dello sfortunato 23enne, che ancora commentano i funerali celebrati mercoledì nella chiesa della Santissima Immacolata, alla presenza di una grande folla e di decine di autorità. Per tutta la mattinata è proseguito incessante un pellegrinaggio sulla tomba del militare, il più giovane delle vittime dell’attentato operato dai talebani. Marco è stato sepolto provvisoriamente nella cappella funeraria della famiglia Abaterusso, sul versante destro rispetto al viale principale del cimitero. Davanti all’ingresso due corone di fiori con nastri tricolore, quella che durante il corteo funebre precedeva tutte le altre, voluta dai nonni materni Nina e Giuseppe, e quella di zii e cugini. Sulla lastra che chiude il loculo un manifesto recita semplicemente “Marco Pedone di Michele, una prece, i tuoi cari”, senza alcuna data o altri simboli. Tutto come espressamente chiesto dalla famiglia, che dopo la celebrazione delle esequie ha voluto solo i parenti più prossimi alla sepoltura. Nelle strade del paese restano le centinaia di bandiere tricolore con nastrino nero, le palme addobbate con garofani  bianchi e i tantissimi manifesti e striscioni. «Oggi, prima di aprire la chiesa – rivela il parroco, monsignor Agostino Bagnato – mi sono fermato a guardare ancora quegli striscioni, riflettendo sull’immensità della tragedia che ci ha colpiti». Ancora non è stata decisa la data per la messa in suffragio di Marco, che sarà celebrata nella stessa chiesa dei funerali. Secondo la liturgia si dovrebbe tenere dopo otto giorni dalla morte, quindi sabato prossimo, ma poiché il funerale è avvenuto solo mercoledì, è molto probabile che la funzione si sposti al 20 ottobre. Il parroco è infatti in attesa di contattare i familiari per decidere in merito. Mentre il dolore tarda ad affievolirsi, gli amici continuano la loro raccolta di fondi per ricordare Marco. I ragazzi, che si riuniscono nella vecchia sede del municipio in piazza Indipendenza, hanno fatto fronte unico per acquistare bandiere, striscioni e altri articoli per onorare il loro eroe. Nelle prossime ore valuteranno altre iniziative come quella di una donazione alla famiglia Pedone e la realizzazione di un monumento alla memoria dell’alpino caduto.

(Mauro Ciardo)

 


Pubblicato il 16/10/2010


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