Località Ciolo - rimandata apertura spiaggetta

Tardano i lavori di messa in sicurezza

 GAGLIANO INTOPPO NEI LAVORI PER LA MESSA IN SICUREZZA. PREVISTO UN RITARDO DI 10 GIORNI NELL’APERTURA DELLA SPIAGGETTA


Crolla un muretto beffa per i bagnanti il Ciolo resta vietato


GAGLIANO DEL CAPO. Il crollo di un muro a secco ritarda l’apertura della spiaggetta del Ciolo e, oltre alla delusione di turisti e frequentatori abituali, un ristoratore tuona contro il Comune.     Resta ancora transennato l’accesso alla parte bassa del canalone naturale, in queste settimane interessato dai lavori di messa in sicurezza dei costoni rocciosi attraverso il crollo guidato di massi pericolanti. Si tratta di interventi previsti da tempo e autorizzati dopo sopralluoghi del Genio civile e dei vigili del fuoco, che prevedono l’inserimento nelle fessure di roccia di malte cementizie espansive che inducono le pietre instabili a staccarsi. Ogni anno la spiaggetta è meta di centinaia di bagnanti, che quest’anno hanno disertato la località proprio a causa del divieto.     La fine dei lavori era prevista per ieri, ma un imprevisto ha causato un ritardo, ora stimato in dieci giorni. Durante le operazioni è venuto giù un muro a secco (pericolante e il cui abbattimento era già previsto) che è rovinato sulla scalinata scavata nella roccia. Subito sono scattate le ire di un ristoratore, Antonio Mauro, che lamenta il disagio per la sua attività commerciale. «Da tempo ho puntato l’indice sul periodo scelto per i lavori, iniziati proprio in piena estate quando la località è affollata di turisti e bagnanti - lamenta il titolare de “L'incanto” - Quest’anno qui non si vede proprio nessuno e l’attività sta subendo un danno enorme per l’incapacità degli amministratori di programmare in altri periodi interventi come questo. Ora al danno si è aggiunta la beffa, con il crollo di un muro a secco secolare che faceva parte dello scenario naturale della baia».     Replica il sindaco, Antonio Buccarello: «L'intervento era previsto da tempo e quel muro era pericolante come gli altri massi a causa delle piogge dello scorso inverno. Abbiamo lavorato di gran lena per trovare i fondi, ottenere tutte le autorizzazioni e concertare tutti gli interventi. Anche se ci sono ritardi, a noi non dovuti - conclude - al primo posto abbiamo preferito mettere la salvaguardia dell’inco - lumità dei bagnanti». 

mauro ciardo 
 
 
  
  
   
 
 


Pubblicato il 10/07/2009


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