Città blindata per 2 giorni
G8 dei Mnistri economici
Lecce blindata con 6 zone rosse - Molti negozi resteranno chiusi
Scattate le prime misure di sicurezza con la bonifica dell’area Domani la manifestazione dei movimenti
LECCE — Strade assolate e deserte, camionette e auto di polizia e carabinieri a ogni angolo, operai al lavoro sotto il sole cocente. Non è Bagdad e nemmeno Kabul, è Lecce nelle prime ore del pomeriggio di ieri, quando sono iniziate le prove ufficiali delle misure di sicurezza in vista del G8 dei ministri economici che si tiene domani, nel Castello Carlo V del capoluogo salentino. Il grande momento è dunque arrivato tra mille dubbi, qualche paura e molte speranze. Prima fra tutte quella che il sacrificio che si sta chiedendo ai leccesi e a quanti a Lecce lavorano serva davvero a portare le bellezze barocche della città nelle case di tutto il mondo. Non a caso, lo slogan scelto dall'amministrazione comunale per i cartelli di segnalazione dei lavori in corso è «Stiamo preparando Lecce ad accogliere il mondo».
Alle 14 di ieri, sono scattate le prime misure di sicurezza con la bonifica di tutta l'area che circonda il castello, tra le cui mura i ministri economici e finanziari del G8 discuteranno oggi e domani delle ulteriori misure da prendere per superare la crisi mondiale. Il lavoro della bonifica, andato avanti per buona parte del pomeriggio, rappresenta il prologo del piano di sicurezza vero e proprio preparato in vista del vertice. Un piano graduale che, dalla mezzanotte di ieri, ha fatto scattare i primi blocchi totali alla circolazione. Sei le zone rosse individuate, altre sei quelle che avranno funzione di filtraggio, 13 strade o piazze interdette anche ai cittadini, tranne ovviamente ai residenti o a coloro che hanno nella stessa zona un'attività commerciale. La sicurezza è affidata a circa 700 (c'è chi dice persino un migliaio, ma cifre ufficiali non sono state fornite) tra agenti e militari. «Qualche disagio si riverserà sulla collettività - dice il questore di Lecce, Antonino Cufalo - , ma non ci sono particolari problemi, anche perchè la giornata più impegnativa sarà quella di sabato. Di certo utilizzeremo sino all'ultima risorsa disponibile». Qualche motivo di apprensione lo hanno i commercianti delle strade interessate dal corteo in programma domani. Per la giornata conclusiva del vertice, infatti, è prevista la manifestazione nazionale dei no global. Un corteo che partirà da via Birago angolo viale della Repubblica e, dopo oltre tre chilometri, raggiungerà la soglia di una delle zone rosse facendo sentire la voce dei contestatori dei G8. Molti di loro hanno deciso di non aprire, almeno nella mattinata di domani. «L'esercizio rimarrà sicuramente chiuso», conferma Regina Malecore, dipendente della lavanderia in via Birago 11. E lo stesso annuncia Franco Serio, titolare del negozio di lampadari «Luce e luci» al civico 9 della stessa via. «Ci è stato consigliato in via ufficiosa di rimanere chiusi - dice - . Del resto, con la strada interdetta al traffico e l'abitudine dei leccesi di arrivare davanti al negozio con l'auto, di affari non ne faremmo comunque ». Ha provato a cambiare il proprio turno la farmacia De Pascalis. «Non ci sono riuscito - dice Rosario Lombardi, uno dei due titolari - . In questura ci hanno assicurato che quanto accaduto a Genova è stato un fatto eccezionale. Noi vogliamo crederci. Magari, abbasseremo la saracinesca solo al momento del passaggio del corteo». Nel resto della città, i negozianti hanno deciso di non blindarsi e le ricadute positive cominciano a farsi sentire. Gli alberghi hanno fatto il pieno di prenotazioni e per i turisti, che in questo periodo affollano il centro barocco, c'è un motivo in più di curiosità, quello suscitato dal via-vai delle auto delle forze dell'ordine. Ad accogliere i ministri, i governatori delle banche centrali e i loro staff, alcune centinaia di persone in tutti, e i circa 350 giornalisti accreditati, sono 4 hotel della città, il Tiziano, il President, il Risorgimento e il Patria. Anche intorno agli alberghi è visibile un nutrito cordone di sicurezza.
fonte: corriere.it
Pubblicato il 12/06/2009