Strappate le bandiere della promozione
Gallipoli: niente stadio e tifosi inferociti
Nulla di fatto per l’adeguamento del «Bianco» alle norme sicurezza. I supporter strappano le bandiere promozione
Fumata nera. Martedì, il consiglio comunale di Gallipoli ha bypassato la tanto attesa discussione sul problema dello stadio comunale scatenando la protesta dei tifosi, i quali, con qualche mugugno, hanno abbandonato l’aula per poi inscenare una protesta che li ha visti disseminare sulle scale del municipio striscione e bandierine con cui era stata addobbata piazza Duomo dopo la recente promozione in serie B. E’ stato il sindaco, Giuseppe Venneri, a spiegare che sul tema non si sarebbe aperto alcun confronto per l’indisponibilità del progetto preliminare dell’impianto sportivo non ancora predisposto dai tecnici. In mancanza di elaborato e relativo business plan i punti 5 e 6 all’ordine del giorno sono stati revocati. «Adeguamento del campo di calcio sito al Lido San Giovanni alle norme della Lega nazionale di serie B. Indirizzi e localizzazione in variante al Piano regolatore». Così recitava il punto 5 derubricato. Il successivo, invece, prevedeva il dibattito sulla richiesta di deroga al Putt (Piano urbanistico territoriale tematico) necessaria per i lavori di ristrutturazione. Niente di fatto. Tutto rinviato a data da destinarsi. «Non si può fare un gigante con i piedi d’argilla», ha spiegato Venneri, riferendosi alla necessità di lavorare con la dovuta cautela su un problema così delicato come la costruzione di una struttura sportiva in linea con le rigide prescrizioni della Lega Calcio e del decreto Pisanu. Appena qualche giorno fa l’ex arbitro Carlo Longhi, nelle vesti di rappresentante dell’Osservatorio sulle manifestazioni sportive del ministero dell’Interno, durante un sopralluogo al vetusto «Antonio Bianco» era stato estremamente chiaro: «Lo stadio va abbattuto e ricostruito secondo le norme vigenti».
Secondo quanto si apprende da autorevoli fonti comunali, si sta prendendo ad esempio lo stadio «Tombolato» di Cittadella (7.623 posti) ristrutturato in cinque mesi lo scorso anno con circa due milioni di euro, come si apprende dalla società sportiva padovana. A Gallipoli, in ambienti comunali, circola invece una somma ben più consistente: 10 milioni di euro. Ma dove prenderà tutti questi soldi il comune? «Dobbiamo verificare un poco. E’ una spesa notevolissima - ammette il sindaco - e comunque ci sono finanziamenti pubblici e dopo potremo fare un mutuo con la Cassa depositi e prestiti che saremmo in condizione di avere in una quarantina di giorni. Ovviamente questo comporterà l’irrigidimento del il bilancio, ma siamo pronti ad affrontare anche questo». L’amministrazione comunale, quindi, punta con decisione a ristrutturare il vecchio «Bianco», malgrado l’intenzione annunciata qualche giorno fa dall’imprenditore locale Giuseppe Coppola (consigliere comunale di minoranza) di donare al Comune un terreno ampio quattro ettari dove costruire un nuovo stadio. «Non voglio che questa diventi una vicenda politica - ha però tenuto a sottolineare lo stesso Coppola - anche perché non mi sono interessato di calcio e non intendo cominciare ora. C’è stata una precisa volontà dell’azienda visti i problemi che riguardano la realizzazione dello stadio. Ora attendiamo una risposta qualora vi sia interesse».
Pubblicato il 17/06/2009