Gagliano del Capo - Progetto traliccio radar della Guardia di Finanza

Alto 36 metri dovrebbe sorgere in piena area parco - Italia Nostra ne chiede spostamento

 

 

Progetto traliccio radar della Guardia di Finanza

 

GAGLIANO DEL CAPO -  La guardia di finanza vuole un traliccio radar alto 36 metri in piena area parco ma Italia nostra ne chiede lo spostamento. Il comando generale delle fiamme gialle di Bari, attraverso il reparto tecnico logistico amministrativo per la Puglia, ha chiesto di installare una torre di metallo per la sorveglianza delle acque territoriali e ha convocato per il  26 novembre una conferenza di servizi. Nella sede del comando provinciale di piazzetta dei Peruzzi di Lecce sono giuntii i responsabili di soprintendenza, commissione ambientale dell’Unione dei comuni “Terra di Leuca”, Comune, Ente parco naturale “Otranto – Santa Maria di Leuca – Bosco di Tricase”, Ispettorato agricoltura e foreste, Arpa, Almaviva divisione It area difesa e sicurezza, comandi regionale e provinciale della finanza e reparto operativo aeronavale di Bari.
Al centro della discussione l’istallazione di un traliccio con shelter, necessari a completare il sistema integrato di sorveglianza radar costiero.  La guardia di finanza, come è noto, attraverso il gruppo aeronavale effettua il pattugliamento della costa e dei confini italiani e il territorio di Gagliano, che si estende fino all’istmo di Punta Meliso, è una sorta di avamposto dove esiste già un altro radar militare a monte della strada litoranea 358 per Leuca.
Con il controllo delle linee di confine e delle acque internazionali, i baschi verdi attivano i servizi di polizia doganale contrastando il contrabbando e i traffici di droga, armi e esseri umani. La struttura, pensata per osservare l’imboccatura del mare Adriatico, prevede il posizionamento della sensoristica in un terreno privato attraverso il finanziamento proveniente dal programma operativo nazionale sicurezza.
La scelta del sito è ricaduta su un terreno ubicato al confine tra le località “Sciuranti” e “Salanare”, un posto mozzafiato dove sorge una masseria e tantissime pajare con muretti a secco e dove il pittore Vincenzo Ciardo ha realizzato molti dei suoi capolavori nella prima metà del ‘900. La particella interessata, tipizzata E1, è sottoposta ai vincoli paesaggistico e idrogeologico e ricade nel perimetro del parco naturale. Una situazione che ha convinto gli esponenti della sezione Sud Salento di Italia nostra, presieduta da Marcello Seclì, a scendere in campo per chiedere un’altra soluzione. «Siamo consapevoli della necessità di rafforzare le misure di sorveglianza della zona costiera – ha ammesso Seclì – come anche siamo grati alla guardia di finanza per il lavoro che svolge, nello stesso tempo – aggiunge – chiediamo che le modalità di scelta del sito vengano riviste per non deturpare con un mostro di metallo uno dei paesaggi più caratteristici del Salento. Il traliccio – suggerisce il presidente ambientalista – potrebbe essere collocato in una zona più interna lontana dal parco, anche aumentandone l’altezza».

mauro ciardo
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Il progetto per il traliccio radar alto 36 metri, commissionato dal comando della guardia di finanza, è stato predisposto dagli ingegneri Giancarlo Bartucci di Cosenza e Ahmad Qandil di Napoli. Per la realizzazione della torre è previsto uno scavo nel banco roccioso per una superficie di 64 metri quadrati, con una profondità di un metro e venti centimetri, in cui sarà realizzata una piattaforma in calcestruzzo che costituirà la base della torre metallica, un quadrato di sei metri e 90 centimetri di lato. Il terreno in cui dovrebbe sorgere l’«occhio invisibile» che scruterà l’Adriatico e la costa del Sud Salento, è destinato, secondo gli strumenti urbanistici locali, a verde agricolo produttivo.  Accanto al traliccio verrebbe costruito uno shelter, una cabina lunga cinque metri e 60 e larga due e 95, destinata a contenere gli apparati di trasmissione e ricezione dei segnali.
L’antenna della torre costituirà l’alloggio per il radar costiero di profondità e l’area finale recintata avrà un’estensione di 20 metri per 15. L’infrastruttura, secondo l’organismo militare, serve a incrementare la capacità operativa del dispositivo aeronavale per un efficiente controllo del territorio. Con la torre infatti, le fiamme gialle puntano a ottimizzare l’utilizzo delle risorse disponibili per le operazioni lungo la frontiera marittima.
Quello di Gagliano non sarà l’unico ma il sistema integrato di sorveglianza ne prevede altri per assicurare  una copertura a livello nazionale.

mauro ciardo


 


Pubblicato il 27/11/2010


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