Gagliano del Capo - No alla chiusura dell'ospedale

La protesta degli 11 sindaci del Capo di Leuca

Gagliano del Capo – Summit i degli undici primi cittadini del Capo di Leuca, intenzionati a salire sulle barricate.


“No alla morte del ROMASI, Vendola ci deve ascoltare”
“Struttura fondamentale. Non pagheremo noi gli sprechi della Sanità”

Gagliano del capo – “No alla chiusura del  -Daniele-Romasi- , Vendola delle ascoltarci”. Undici sindaci del Capo di Leuca si sono espressi compatti ieri sera, durante l’assise convocata dal primo cittadino di Gagliano, Antonio Buccarello, bocciando la delibera regionale del piano di riordino ospedaliero che porterà alla chiusura, il 31 dicembre prossimo, del presidio a servizio di 5omila abitanti. La richiesta unanime è quella di essere ricevuti a Bari nelle prossime ore per avere un colloquio con il governatore Nichi Vendola e con l’assessore alla sanità Tommaso Fiore.  La chiusura della struttura, come è stato rilevato anche dagli amministratori di Salve, Patù, Tiggiano, Castrignano del Capo, Tricase, Acquarica del Capo, Presicce, Morciano di Leuca, Corsano ed Alessano, sarà un duro colpo per il territorio, che d’estate registra una popolazione di 150mila abitanti per la sua forte vocazione turistica, sia a livello di offerta sanitaria che lavorativa. Dal 1° gennaio si preannuncia il ritorno a casa degli addetti alle pulizie e servizio mensa, mentre i servizi sanitari attualmente garantiti saranno trasferiti a molti chilometri di distanza . La cura delle malattie oncologiche a Gallipoli, la psichiatria  Casarano e la riabilitazione a San Cesario di Lecce, con tantissimi disagi per i malati. Tra le tante proposte quelle di un eventuale ricorso al TAR (proposto dal consigliere di minoranza Salvatore Sergi, appartenente al gruppo capeggiato da Davide Bisanti) contro la delibera regionale licenziata il 15 dicembre scorso e il trasferimento  in consiglio provinciale della discussione, grazie ad un ordine del giorno proposto dagli stessi sindaci. “Non abbasseremo la guardia – ha annunciato Buccarello, coordinatore del gruppo – chiediamo un’audizione da Vendola per l’apertura di un tavolo tecnico. Andremo a Bari per far sentire la nostra voce perché la chiusura del “Daniele Romasi” significherà il nostro isolamento”.
“Un pronunciamento  del Consiglio  provinciale – ha aggiunto il capogruppo di maggioranza a Palazzo dei Celestini, Biagio Ciardo, invitato all’assemblea – significherà far conoscere alla Regione le reali esigenze del territorio”. I sindaci, sia di centrodestra che di centrosinistra, hanno costituito un fronte comune per assicurare a tutti i costi un futuro all’ospedale. “Il nostro piano di zona – ha stigmatizzato il vicesindaco di Patù, Maria Luisa Cucinelli – non può sostituirsi ai servizi sanitari veri e propri, che saranno sospesi dal 1° gennaio.  Purtroppo la Regione non ha ascoltato i sindaci, che esprimono i bisogni delle comunità”.
“Bisogna impedire a tutti i costi che qualcuno stacchi la spina al malato terminale” ha dichiarato il sindaco di Tiggiano, Ippazio Antonio Morciano, mentre da Tricase è arrivato il monito a guardare al periodo post-chiusura. Secondo la giunta regionale il “Daniele Romai” dovrebbe trasformarsi in “Casa della Salute” ma nella sostanza nessuno avrebbe detto come e quando. “Nesuuno è venuto da Bari per fare una ricerca – ha rimarcato l’assessore alla salute di Acquarica, Tatiana Turi – probabilmente non conoscono nemmeno il nostro territorio”. Alla fine una promessa. “Sosterremo tutti insieme questa battaglia di civiltà – ha giurato il vicesindaco di Corsano, Biagio Palumbo – mobilitando le rappresentanze politiche a tutti i livelli”
mauro ciardo
 


Pubblicato il 29/12/2010


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