Gagliano del Capo - Convegno sul Radar anti-migranti nella terra dell'accoglienza

Resoconto del convegno

 

Gagliano del Capo - Resoconto convegno Anti - Radar

 

Gagliano del Capo - Nella serata di ieri 29 maggio 2011, nell’auditorium comunale di Gagliano del Capo, si è svolto il convegno sulla problematica del radar costiero della Guardia di Finanza in fase di costruzione in località “Sciuranti”.

Come è noto è in atto un ricorso al Tar di Lecce presentato da Legambiente onlus e venerdì scorso con un decreto presidenziale è arrivata una sospensiva che blocca i lavori almeno fino al 15 giugno, quando ci sarà la seduta camerale per validare o meno tale decreto.

Nel corso del dibattito i legali, avv. Mario Tagliaferro e avv. Anna Baglivo, hanno illustrato i punti che saranno dibattuti in sede giurisprudenziale, legati soprattutto all’istruttoria del progetto approvato.

Il sindaco di Gagliano del Capo, dott. Antonio Buccarello, ha ribadito che nulla è da addebitare al personale dell’ufficio tecnico comunale riguardo le procedure autorizzative, ma che comunque non è intenzione del Comune costituirsi ad opponendum al Tar. Un passaggio accolto con favore sia dal Comitato che dalle associazioni che sostengono la battaglia contro l’«ecomostro». Buccarello ha inoltre aggiunto che è in corso una “febbrile” trattativa con Guardia di Finanza e Marina Militare, per cercare di spostare l’impianto nell’area militare che dista circa 3 chilometri dal sito contestato, dove esistono già altre due infrastrutture simili.

Il Comitato, attraverso il rappresentante Cosimo Trane, ha sottolineato come la lotta per la difesa della salute e dell’ambiente stia avvenendo senza bandiere politiche, precisando inoltre che quella in corso non è una «guerra» al Corpo della Guardia di Finanza, di cui apprezza il lavoro e lo sforzo quotidiano di migliaia di donne e uomini impegnati proprio nella salvaguardia del territorio, nella repressione delle violazioni delle normative ambientali e soprattutto nell’aiuto e soccorso ai migranti che sbarcano sulla costa.

Lo spostamento dell’impianto radar nell’area già militarizzata rappresenterebbe per il Comitato la soluzione auspicata da tempo, che andrebbe incontro sia alle esigenze di salvaguardia del paesaggio costiero che a quelle di tutela della salute pubblica.

L’appello che rivolgiamo alle istituzioni è di considerare e non trascurare ogni alternativa possibile al fine di preservare un tratto costiero ancora incontaminato.   
 


Pubblicato il 30/05/2011


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