Corsano - Rapina alle Poste

Bottino Ko - dispositivo interno ha macchiato di inchiostro le banconote

Sventrate le Poste a colpi di escavatore ma il bottino è ko 

  

Corsano -  Una banda di malviventi sfonda l’ufficio postale con una ruspa, ruba il bancomat e distrugge mezzo paese durante la fuga.    La «spaccata» all’ufficio postale, ubicato al bivio tra via San Bartolo e via Bari, si è verificata ieri mattina all’alba, intorno alle 4.45. Un gruppo di banditi, ancora dal volto sconosciuto, dopo aver rubato una motopala Fiat Hitachi Fb90 nel deposito di una ditta che commercia legname, la «Pagliara», sita sulla provinciale tra Tiggiano e Alessano, ha sfondato la vetrata della sede di Poste italiane trascinando via il bancomat contenente - si è accertato più tardi - 35mila euro. Subito dopo lo ha caricato a bordo di un camion Fiat Ducato, rubato all’impresa edile Marra di Salve, e si è dato alla fuga. Non senza lasciare il segno.  Dopo aver percorso via Arenelle, infatti, il mezzo ha sbandato durante la svolta in via Palermo. La sterzata improvvisa ha fatto cadere lo sportello automatico su una Wolksvagen Polo di proprietà di un pensionato residente nella stessa strada, Ottavio Marzo, distruggendone la parte posteriore. Chi guidava il mezzo di trasporto ne ha perso il controllo, andando a finire contro il muro di recinzione di una casa posta poche decine di metri più avanti. Nonostante il fuori programma, i ladri hanno legato il bancomat con delle corde robuste, lo hanno trascinato sull’asfalto e lo hanno caricato su un altro mezzo a loro disposizione, dileguandosi attraverso le strade periferiche del paese.  Dopo pochi minuti la gente è scesa in strada, i carabinieri e la vigilanza privata hanno fatto la conta dei danni con l’intervento degli esperti della scientifica della compagnia di Tricase. Davanti all’ufficio postale restavano i segni evidenti dell’inchiostro blu, segno che ha funzionato il meccanismo di esplosione interna al bancomat che, macchiandole, rende inservibili le banconote. Lo stesso liquido si trovava per terra in via Palermo, accanto alla   Polo, e sul Ducato bianco abbandonato. Per strada svolazzava il nastro srotolato delle ricevute.  I corsanesi increduli si sono avvicinati alla scena del disastro assonnati e molti, soprattutto chi abita nelle vicinanze dell’ufficio postale, hanno detto di non aver sentito nulla al momento dell’irruzione, probabilmente a causa del rumore dei condizionatori d’aria accesi tutta la notte. 
L’allarme installato nell’ufficio di Poste italiane, dotato di telecamere, è scattato nella sede dell’istituto di vigilanza Securpol di Casarano, ma quando la   guardia giurata è arrivata sul posto il danno era stato già fatto.  I carabinieri della Scientifica, accompagnati dai colleghi della locale caserma diretta dal maresciallo Francesco Leone, ieri mattina hanno ripercorso il tragitto fatto dal camion e alcune strade limitrofe dove potrebbero aver preso il volo i soldi contenuti nel bancomat. Oltre a questo, hanno ispezionato le cabine del furgone e della ruspa, alla ricerca di tracce dei malviventi, recuperando anche  i dispositivi   elettronici del bancomat da cui sperano di ricavare notizie utili ai fini delle indagini.  Il furto non   ha interessato l’interno dell’ufficio postale, mentre sono al vaglio degli esperti i filmati delle telecamere di sorveglianza che potrebbero aver immortalato le gesta della banda.  Il totem che conteneva i soldi è stato abbandonato in campagna, all'estrema periferia del paese, quasi al confine con Gagliano del Capo. Dai conteggi effettuati dagli impiegati postali nel bancomat erano custodi, si diceva, ben 35mila euro in contanti che, a detta degli esperti, difficilmente potranno essere utilizzati per via dell'inchiostro.

mauro ciardo


Pubblicato il 18/06/2010


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