A fuoco anche l'albero della pace di Don Tonino Bello
ALESSANO - DOPO IL ROGO, CENTRODESTRA ALL’ATTACCO DELL’AMMINISTRAZIONE
La pineta distrutta dalle fiamme in cenere l’albero di don Tonino
A LESSANO - Va a fuoco la pineta con l’«Albero della pace» di don Tonino Bello e l’opposizione si scaglia contro gli amministratori accusandoli di incuria. Un incendio nei giorni scorsi ha devastato la pineta di fronte alla chiesetta del Crocefisso, adiacente alla provinciale per Specchia. Tra le numerose piante distrutte è andato in fumo anche l’«Albero della pace», piantato come simbolo di avvicinamento dei popoli palestinese e israeliano, in occasione del decennale della morte di don Tonino Bello, nel 2003. All’epoca si tenne una grande manifestazione alla presenza di una folta delegazione di rappresentanti del mondo della cultura e delle autorità civili e religiose. Per l’opposizione di centrodestra, l’incendio è il segno della scarsa attenzione ai beni pubblici da parte della giunta di centrosinistra, guidata dal sindaco Luigi Nicolardi. «L’incuria degli amministratori e la stupidità dell’uomo hanno provocato questo sfregio permanente a un luogo simbolo di Alessano – tuona il consigliere di minoranza Marcello Trenta - conosciuto ormai in più parti del Mediterraneo. Il tutto è avvenuto nel silenzio più assoluto, nell’indifferenza e nella rassegnazione generale, fatta eccezione per un paio di volontari che, avendo dei terreni nei dintorni, si stanno prodigando da tempo per restituire un po’ di decoro a tutta quella zona. Lo stato di abbandono in cui versano le periferie e la mancanza di volontà di esercitare il controllo del territorio – aggiunge - procurano annualmente danni incalcolabili al patrimonio ambientale di Alessano e Montesardo, in particolare alla biodiversità. Se pensiamo che questo è l’anno che l’Onu ha dedicato alla biodiversità e che il Comune poco o nulla ha fatto per divulgare questo argomento di fondamentale importanza – sostiene l’esponente del Pdl - possiamo immaginare quale considerazione abbia dei problemi ambientali, che sono poi strettamente legati al paesaggio ed alle tradizioni». Lo sfregio, secondo il centrodestra, è imperdonabile e ieri il gruppo ha depositato un’interrogazione da discutere nel prossimo consiglio comunale. «Non è sufficiente istituire un Centro di educazione ambientale (quello inaugurato nel “Massarone” di Montesardo, ndc) per avere a cuore i problemi legati alla salvaguardia dell’ambiente, alla tutela del territorio ed alla sua manutenzione. Vantarsi di avere il Centro e il parco del Crocefisso e poi lasciare abbandonato e nell’incuria l’albero della pace dal valore altamente simbolico – conclude Trenta - è il massimo della contraddizione».
mauro ciardo
Pubblicato il 02/06/2010