Vince Abbracciante e Javier Girotto conquistano l'Orpheus Award come miglior produzione jazz con Santuario


Una bellissima notizia in casa Dodicilune: il fisarmonicista ostunese Vince Abbracciante e il sassofonista argentino Javier Girotto conquistano l'Orpheus Award 2022 nella categoria jazz grazie al progetto discografico "Santuario", prodotto dall'etichetta salentina e distribuito in Italia e all’estero da IRD e nei migliori store on line da Believe. Si tratta della dodicesima edizione del Premio della critica per le produzioni fisarmonicistiche italiane promosso dall'Associazione Promozione Arte con la direzione artistica di Gerlando Gatto, che coinvolge esperti e critici di riviste italiane e internazionali e che per il 2021 ha visto la segnalazione di ben 47 produzioni discografiche. Durante la cerimonia, trasmessa in streaming domenica 13 marzo, sono stati premiati anche il giovane salentino Michele Bianco (classica), il duo Luca Zanetti e Paola Torsi (world/popular music) e, con il Premio alla carriera, la cantante Antonella Ruggiero e il musicista e produttore Roberto Colombo.


«L’Orpheus Award è un premio molto sentito tra i fisarmonicisti, riceverlo per il secondo anno di seguito è un’emozione molto forte per me. So già che la mia ricerca sull’ignoto non finirà mai», precisa Vince Abbracciante, che aveva conquistato il premio anche nel 2019/2020 con "Terranima" (Dodicilune). «Devo tanto a Javier Girotto, suonare con lui mi permette di imparare sempre cose nuove, è un musicista straordinario sotto tutti i punti di vista e mi stimola ad andare sempre oltre i limiti. Ogni concerto è un flusso emozionale difficile da spiegare a parole e quelle energie siamo riusciti a catturarle anche in studio di registrazione. Nel disco “Santuario” abbiamo registrato nostre composizioni su un genere di difficile catalogazione. È una musica che viaggia tra il tango, il jazz, la world music, con tantissima improvvisazione e tanti arrangiamenti a due voci. In più abbiamo deciso di omaggiare un grande compositore argentino, Luis Bacalov. Desidero ringraziare la mia etichetta, la Dodicilune, per credere così tanto in me. Questo premio è anche loro».

«Per me Santuario è stato un disco pieno di energia ed entusiasmo. Una vera collaborazione con un continuo scambio di idee, condivisione nelle composizioni e cura nel suono, nell'interplay delle improvvisazioni. Un lavoro discografico che mi ha dato la voglia di pensare al prossimo disco», racconta Girotto. «La fisarmonica è uno strumento che mi stimola e che mi riporta continuamente alle mie origini, che mi consente (grazie al suo potenziale tecnico) di poter andare ad oltranza a trovare nuovi orizzonti di espansione nei vari generi musicali (tradizionali, jazzistico, classico). Uno strumento che non ha limiti», prosegue il musicista. «Vince Abbracciante è uno strumentista in continua crescita. È un vulcano di idee e di stimoli. L'ideale per suonarci insieme».

Santuario propone undici composizioni originali del sassofonista argentino (“Santuario degli animali”, “Fugorona”, “Trama della Natura”, “2 de Abril”, “Aramboty”) e del fisarmonicista pugliese (“Ninar”, “En Mi”, “Fuga a Sud”, “Pango”, “Impressioni di Puglia” e “Soprano”) e la rilettura de “L'ultima chance” di Luis Bacalov, tema principale della colonna sonora dell’omonimo film di Maurizio Lucidi. Non è certo la prima volta che il jazz e le tradizioni argentine s’innamorano fino a finire in un abbraccio vigoroso, simile a un tango impetuoso e improvviso. Non è neanche la prima volta che la fisarmonica, strumento popolare (se si può dire) che porta nel suo corpo l’eco di un misto di tutti i folclori del mondo, s’imbaldanzisce per uscire con delizia dal suo universo tradizionale. Ma Abbracciante e Girotto (che alterna sax soprano e baritono e il flauto delle Ande), lirici e molto melodici, cercando sempre conversazioni intimiste con i loro strumenti, hanno la sensibilità e il talento di alzare questo esercizio di “stile” al più alto grado di compimento estetico e di poesia sentimentale. Insieme dal 2015, i due artisti propongono una musica originale, regalando “nuovi ponti tra il jazz, il folclore, il tango”, improvvisazione libera e scrittura neoclassica con stralci malinconici e passionali, raffinatezza espressiva del loro universo musicale che si rivolge tanto all’anima quanto al pensiero introspettivo.

Classe 1965, Javier Girotto nasce a Cordoba e ha la banda nel cuore grazie alla passione tramandata dal nonno materno. Inizia suonando il rullante, il clarinetto piccolo fino ad approdare al sax e, dopo pochi anni al jazz, anche grazie a una borsa di studio del Berklee College of Music. Dopo l’esperienza negli Stati Uniti, dove segue le lezioni di Joseph Viola, George Garzone, Hall Crook e Jerry Bergonzi e impara “il mestiere”, suonando con Danilo Perez, George Garzone, Hall Crook, Bob Moses, Herb Pomeroy e tanti altri musicisti, a 25 anni arriva in Italia sulle tracce della sua famiglia di origini pugliesi. Tantissime le sue esperienze e le sue collaborazioni. Il suo progetto più longevo è sicuramente Aires Tango con Alessandro Gwis al pianoforte, Marco Siniscalco al basso e Michele Rabbia alla batteria e percussioni. Ha suonato e suona nei più importanti festival, teatri, rassegne e club in Italia e in giro per il mondo collaborando, tra gli altri, con Ralph Towner, Bob Mintzer, Randy Brecker, Paul Mc Candles, Paolo Fresu, Bob Moses, Danilo Rea, Michel Godard, Gianluigi Trovesi, Rita Marcotulli, Roberto Gatto, Nada, Stefano Bollani, Fabrizio Bosso, Enrico Rava, Nicola Piovani, Samuele Bersani e molti altri.

Classe 1983, originario di Ostuni, Vince Abbracciante, a otto anni intraprende gli studi musicali con il padre Franco. Diplomato in musica jazz al Conservatorio “Nino Rota” di Monopoli sotto la guida di Gianni Lenoci e laureato in fisarmonica classica con lode e menzione speciale al Conservatorio Egidio Romualdo Duni di Matera con Gian Vito Tannoia, ha frequentato master class, seminari, corsi. Si è esibito in festival e jazz club in tutto il mondo suonando con numerosi musicisti (Juini Booth, John Medeski, Richard Galliano, Marc Ribot, Javier Girotto, Gabriele Mirabassi, Flavio Boltro, Fabrizio Bosso, Peppe Servillo, Lucio Dalla, Ornella Vanoni, Heidi Vogel). Nel 2006 si avvicina anche alle tastiere vintage. Nel 2009 progetta insieme a Carlo Borsini un nuovo sistema per il cambio dei registri della fisarmonica, che permette di ampliare la gamma sonora del suo strumento. Ha scritto colonne sonore per i film del regista Gianni Torres e ha pubblicato vari cd con The Bumps (trio completato da Davide Penta e Antonio Di Lorenzo) e con Paola Arnesano (Tango!, 2012 e MPB, 2017). Dopo “Introducing”, nel quale è affiancato dal leggendario bassista newyorkese Juini Booth (2012, Bumps Records) ha pubblicato per l’etichetta Dodicilune i due cd “Sincretico” (2017) e “Terranima” feat. Gabriele Mirabassi (2019). Nella sua carriera ha conquistato numerosi premi nazionali e internazionali. Dal 2000 è testimonial delle fisarmoniche Borsini di Castelfidardo. Dal 2017 il calco della sua mano destra viene conservato presso il “Museo Internazionale delle Impronte dei Fisarmonicisti” di Recoaro Terme (VI). Nel 2021 ha vinto (ex aequo con Simone Zanchini) l'Orpheus Award nella categoria jazz. In uscita anche il libro/cd "Io che amo solo te. Le Voci di Genova", produzione firmata da Dodicilune, Eskape e Coolclub, tratto dal concerto/spettacolo di Serena Spedicato (canto, voce recitante), Osvaldo Piliego (testi originali) con arrangiamenti firmati da Abbracciante affiancato da Nando Di Modugno (chitarra classica) e Giorgio Vendola (contrabbasso) e la regia di Riccardo Lanzarone.


Pubblicato il 14/03/2022


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