Novità discografiche targate Dodici Lune

 

Novità discografiche targate 

Dodici Lune

di seguito alcune delle nuove uscite dell'etichetta discografica Dodicilune, attiva dal 1996 e riconosciuta dal Jazzit Award tra le prime tre etichette discografiche italiane (dati 2010/2012). Dispone attualmente di un catalogo di oltre 130 produzioni di artisti italiani e stranieri, ed è distribuita in Italia e all'estero da IRD presso 300 punti vendita tra negozi di dischi, Feltrinelli, Fnac, Ricordi, Messaggerie, Melbookstore. I dischi Dodicilune possono essere acquistati anche online (Amazon, Ibs, LaFeltrinelli, Jazzos) o scaricati in formato liquido su 56 tra le maggiori piattaforme del mondo (iTunes, Napster, Fnacmusic, Virginmega, Deezer, eMusic, RossoAlice, LastFm, Amazon, etc). Info su www.dodiciluneshop.it.

Queste le nostre ultime uscite:

While we’re young è un intenso tributo a Alec Wilder della cantante pugliese Gianna Montecalvo. La scelta di un progetto sul musicista statunitense (1907 – 1980) è un momento di coraggio e, al contempo, un doveroso tributo ad uno dei grandi compositori americani di canzoni, contemporaneo di George Gershwin e Cole Porter ma universalmente meno conosciuto, anche se adorato dai musicisti. Difficile alle catalogazioni e alle etichette, la musica di Wilder si pone in una dimensione unica e originale, costituendo un cospicuo repertorio dalle forme più varie. Wilder nel jazz vocale ha avuto qualche prezioso interprete (Meredith d'Ambrosio, Ben Sidran), ma sempre in un'ottica progettuale molto aderente al testo. Gianna Montecalvo affronta l'impresa in un vero e proprio manifesto di perfezione formale e di ricerca, costruttiva ed espressiva. Trae linfa nella sua interpretazione dal fertile lavoro dei suoi sodali che la affiancano nella realizzazione di questo disco: il sassofonista Roberto Ottaviano, sempre più sulla cifra espressiva di Steve Lacy, Carlo Morena, portavoce di un pianismo coraggioso, il bassistaYuri Goloubev e il batterista Michele Salgarello. Alec Wilder, grazie alla vocalità della Montecalvo, rivive in una nuova dimensione creativa e di ricerca.


Almost jazz è il nuovo lavoro discografico di Jacopo Pierazzuoli & The kings of fire. Un progetto fondato nel 2012 da Jacopo Pierazzuoli (compositore, direttore e batterista) affiancato da Achille Succi (sax alto/clarinetto basso), Silvia Bolognesi (contrabbasso) e Carlotta Limonta (voce): quattro musicisti con percorsi diversi che, passando dal jazz al rock più alternativo e all’elettronica, si incontrano su un terreno comune che è quello del jazz contemporaneo e dell’improvvisazione. Il gruppo propone, infatti, un sound energico, a tratti crudo, ma che tende a mantenere la vitalità e il calore del jazz. Almost jazz contiene sette pezzi originali, ognuno con un carattere ben delineato grazie ad una scelta timbrica definita e un mood ogni volta diverso. 

Il suono della marimba, uno strumento antichissimo di origine africana, è l'unico protagonista di Early Alchemy nuovo progetto discografico del musicista Sergio Armaroli. Questo disco rappresenta un momento di introspezione e concentrazione estrema nel percorso artistico di Sergio Armaroli a partire da un "punto zero" del gesto improvvisativo. Il materiale è stato registrato in un’unica seduta senza correzioni successive ed elaborato, insieme all'ingegnere del suono Alessandro Camnasio,  in un suono purissimo e fortemente connotato. Il materiale musicale viene elaborato liberamente a partire dalle possibilità dello strumento saturandone l'estensione ed applicando tutte le tecniche esecutive in una dimensione di trasformazione costante del gesto in suono. L'improvvisazione, a partire da una scrittura minima e frammentaria, attraverso figure, diviene veicolo di scoperta dello strumento e di una sua trasformazione in un processo di costante metamorfosi da legno a voce, dal soffio al silenzio, nell'ombra di una forma organica e di un processo di costante mutazione organica.
 
Thank You è invece il titolo dell'esordio discografico del pianista napoletano Mario Nappi con la partecipazione del sassofonista argentino Javier Girotto. Il pianista guida un trio giovane completato da Alessandro Stellano (basso) e Luca Mignano (batteria), di fresca percezione, dalle geometrie improvvisative che attingono al linguaggio del jazz afroamericano riportandolo ai giorni nostri con una certa naturalezza e maturità; il risultato finale è un continuo sincretismo tra tradizione afroamericana, partenopea, e modernità, tra interplay e respiro del trio nella sua totalità come un unico essere vivente. Una ventata di freschezza e di nuove sonorità. “Thank you” è composto da otto tracce, sei composizioni di Nappi, una di Javier Girotto e una (Canzone Appassiunata, che apre il disco) proveniente dalla tradizione di Napoli, città dalla quale Nappi ha attinto e attinge continuamente, ricca di colori, profumi, suoni, fonte di ispirazione continua.

Talk and fly è il nuovo progetto del Painting jazz duo composto dal sassofonista Emanuele Passerini e dal pianista Galag Massimiliano Bruno Belloni. I brani del disco sono stati pensati e improvvisati durante la seduta di registrazione, senza schemi pre-costituiti o progetti pre-definiti. Un approccio minimalista, che prende spunto da uno o più piccoli elementi (una tonalità, una scala, una cellula ritmica, un’idea o anche solo un’intenzione) che si sviluppa naturalmente in un dialogo continuo tra sax e pianoforte, in totale libertà ma coerente con l’elemento di partenza. Nascono così dieci brani aperti, imprevedibili per forma, dinamica e territori che esplorano. Completano Talk and fly, cinque brani editi (“Ugly Beauty” e “Misterioso” di Thelonious Monk, “After the rain” e “Naima” di John Coltrane e “My Funny Valentine” di Richard Rodgers) interpretati in modo completamente aperto e stravolto rispetto alla versione originale, seguendo un approccio di “distruzione/ricostruzione”.

A due anni dall’uscita di Auditório Íntimo, Lisa Maroni firma Intwoition: un progetto musicale che utilizza il linguaggio del jazz, ma soprattutto lo strumento della voce per entrare in profondità e andare oltre. Al suo fianco Alessandro Bravo, musicista completo e pianista raffinato. I colori sono quelli del jazz brasiliano ed europeo. I maestri si chiamano Pat Metheny, Ralph Towner, Petrucciani a cui Lisa Maroni dedica alcuni particolarissime riletture che si alternano on dolcezza alle composizioni proprie. Le lingue l’italiano, il portoghese, l’inglese e il napoletano in un viaggio poetico di suoni e fra i suoni. Le note di copertina del disco sono di Maria Pia De Vito. Dietro l’apparenza di un duo jazz quasi scontato, quello voce e pianoforte, questo album di musica e parole costruisce un dialogo intenso, profondo. La cifra compositiva è quella del jazz, non nel senso stretto del genere musicale, che pure appartiene al respiro vocale e compositivo di Lisa, quanto piuttosto per la capacità d’essere terra di confine, di aprire le porte ad una musica aperta in continua rinegoziazione.

Gigiabbo è lo strano titolo del cd appena pubblicato dal quartetto guidato dal sassofonista Claudio Bianzino con la partecipazione del trombettista Alberto Mandarini. Otto brani inediti composti dal sassofonista affiancato in questa avventura dal pianista Davide Calvi, dal contrabbassista Stefano Profeta e dal batterista Nicola Stranieri. “Questo lavoro discografico rappresenta la realizzazione di un progetto che avevo ben preciso nella mia testa da molti anni e che ho deciso di realizzare insieme a dei “compagni di viaggio” che sono allo stesso tempo ottimi musicisti e persone straordinarie”, sottolinea Bianzino. “Essendo forse più noto come compositore ed arrangiatore, ho voluto realizzare queste otto composizioni originali nella mia veste originale di sassofonista e nell’ambito di quella che è la più classica e sfruttata delle formazioni jazz ovvero il quartetto con piano, contrabbasso e batteria: un terreno in cui tutti i sassofonisti crescono e che è in grado di rappresentare una sfida sempre nuova”. Il disco vuole anche essere, in un certo senso, un punto di partenza e proprio questo è il significato del criptico titolo. Gigiabbo è una parola senza senso, ma a ben vedere un senso ce l’ha. Pare infatti che sia stata la prima parola che Bianzino pronunciò da bambino, all’epoca della cosiddetta lallazione, ovvero quando si inizia ad emettere dei piccoli aggregati di sillabe (tipo mamma, pappa, nanna, etc…).

Per ascoltare i dischi Dodicilune visita www.ijm.it.


 
Dodicilune - Edizioni Discografiche & Musicali
Via Ferecide Siro 1/E - Lecce
Tel: 0832.091231
Mail: info@dodiciluneshop.it
press@dodicilune.it

Ufficio stampa Dodicilune
Società Cooperativa Coolclub
Piazza Baglivi 10, Lecce
Tel e Fax: 0832303707
Mobile 3394313397
Mail: ufficiostampa@coolclub.it

 


Pubblicato il 14/05/2013


Condividi: