25 gennaio 2025 - Cantieri Teatrali Koreja - Lecce
A Koreja atteso ritorno per la compagnia Scimone Sframeli
vincitrice di 5 Premi Ubu
in scena Fratellina, uno spettacolo poetico, ironico e lieve
sui valori dimenticati, sulla speranza e sull’amore
25 gennaio 2025
Cantieri Teatrali Koreja - Lecce
Atmosfera lieve e giocosa con impronta beckettiana, per raccontare una realtà che sta capitolando davanti ai nostri occhi, sotto i colpi drammatici di questi tempi e che sembra aver completamente dimenticato i veri valori dell’umanità .
Parte da qui FRATELLINA sul palcoscenico del Teatro Koreja sabato 25 gennaio 2025 alle ore 20.45 e ci porta in un altro mondo, dove il dolore e il furore del nostro tempo è tradotto in quieta, indignata pazienza, in gentilezza e speranza. Lo spettacolo di Spiro Scimone con la regia di Francesco Sframeli, prodotto dalla loro compagnia con il Metastasio di Prato - Premio Le Maschere del Teatro Italiano 2023 come “Migliore Novità Italiana” - è una favola filosofica, una parabola, un lavoro che ridà senso all’arte della scena.
Nic e Nac, una mattina, al risveglio, sperano di vivere in una nuova realtĂ , una realtĂ diversa, dove tutte le cose dimenticate si possono di nuovo ritrovare.
In scena quattro personaggi, Nic e Nac (Spiro Scimone e Francesco Sframeli), Fratellino e Sorellina (Gianluca Cesale e Giulia Weber, da piĂą di 12 anni al loro fianco), strettamente legati in coppie, tanto da generare la fusione del titolo, Fratellina, appunto, una crasi senza genere.
Ognuno di loro è confinato in una parte della scena, composta da due letti a castello verdi, disposti di fronte. L'allestimento di Lino Fiorito, è semplice ed altamente evocativo; ricorda una camerata, ma richiama anche i balconi delle case di ringhiera.
I dialoghi, asciutti e poetici, si avvicendano come un gioco, quasi infantile. Un personaggio lancia uno spunto, l’altro lo coglie, lo varia in dialogo con il primo, poi lo rovescia o ne prospetta uno diverso, che l’altro riprende e così via a sfumare, aprendo sempre nuovi scenari. Quasi una partita a tennis tra Nic e Nac, prima, uno sopra l’altro sotto che poi diventa un doppio misto con Fratellino e Sorellina.
Uno spettacolo coinvolgente e filosofico che, ammantato di apparente semplicitĂ rivela la capacitĂ di mettere in gioco sentimenti densi e sguardi acuti sul mondo, di aprire con leggerezza, panorami di riflessione e idee profonde.
Fratellina, come le altre creazioni di Scimone e Sframeli, si muove tra le pieghe di Beckett con un linguaggio originale e sommesso che rivela, nei risvolti di un gioco incalzante e pieno di derive, infinite profonditĂ . Infondo, si parla di amore, come in tutti gli altri lavori della compagnia messinese, declinato in ogni possibile sfumatura e sempre ricondotto a una mancanza, a un'impossibilitĂ , o persino a una forma di distacco. Come se questo sentimento irraggiungibile fosse anche il segnale di una condizione di emarginazione, umana e sociale.
Pubblicato il 24/01/2025